17 November 2017
17 November 2017

Comunicato stampa della Società

Nota ufficiale dell'Udinese Calcio

Anche oggi – per il giornale locale – ogni occasione è buona per strumentalizzare il nome e l’immagine dell’Udinese Calcio, creando un “polverone” finalizzato a suscitare l’interesse dei propri lettori, evidentemente annoiati dagli articoli quotidianamente pubblicati.

Stavolta dobbiamo riscontrare un “pezzo”, di forte impatto tipografico, secondo cui “Il pentito rivela: la ‘ndrangheta minacciò l’Udinese”, con l’inevitabile richiamo della foto di un nostro calciatore in prima pagina.

Andando a leggere, troviamo il vuoto pneumatico, poiché si tratta di dichiarazioni di collaboratori di giustizia – nell’ambito di quei torbidi contesti di criminalità organizzata – che non hanno ovviamente nulla a che fare con l’attività sportiva dell’Udinese Calcio.

Si parla – in modo roboante, ma in realtà risibile – di “potenziale metodo mafioso verso l’entourage dell’Udinese nel 2012”, laddove, invece, la società e la squadra, i dirigenti, i calciatori e tutti i collaboratori, sono geneticamente immuni, per formazione e per cultura, da qualsiasi contaminazione di questo tipo.

Non avendo dunque necessità di smentire alcunché – poiché siamo di fronte a farneticazioni basate sul nulla – possiamo limitarci a esprimere la nostra delusione.

Delusione, poiché il foglio di viale Palmanova, dovrebbe avere ben altro di cui occuparsi, in riferimento ai veri problemi della gente del Friuli, anziché insistere morbosamente su qualsiasi aspetto, anche insignificante, che riguardi l’Udinese Calcio.

Delusione, in quanto quel giornale, a suo tempo, ha avuto una direzione che è rimasta un esempio di attenzione al territorio e di approfondimento delle vere notizie : un passato “storico” ormai irrimediabilmente svanito!

In ogni caso, l’articolo in questione realizza un accostamento inaccettabile tra l’immagine della nostra squadra e fenomeni delinquenziali con i quali non abbiamo mai minimamente avuto a che fare e che sono radicalmente estranei al nostro modo di essere e di vivere lo sport.

La società provvederà pertanto a presentare querela all’autorità giudiziaria affinché anche la denigrazione e l’insinuazione subite in questa occasione siano adeguatamente punite e risarcite.