05 marzo 2018
05 marzo 2018

A tu per tu con Aldo Caiazza

L’eleganza che viene da Napoli

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È stato paragonato addirittura a Rudy Krol, il centrale difensivo del Napoli dei primi anni ’80, ma ad Aldo Caiazza certi paragoni non interessano. Il suo obiettivo è solo quello di crescere e fare bene con l’Udinese. Caiazza è un centrale difensivo ambidestro, elegante nel tocco e preciso anche nell’impostazione della manovra.

Aldo, raccontaci il tuo percorso nelle giovanili che ti ha portato all’Udinese Primavera.

"Ho iniziato a giocare da piccolo in una scuola calcio a Napoli per poi entrare a 10 anni nel settore giovanile della squadra partenopea dove sono rimasto fino agli Allievi Nazionali. A quel punto si è fatto avanti il Benevento, squadra con la quale ho giocato un anno e mezzo, prima con gli Allievi, poi ho con la Berretti e infine un anno con la Primavera sempre del Benevento dove ho vissuto di riflesso la doppia promozione della squadra sannita per poi finire quest’estate all’Udinese".

Quindi la tua squadra del cuore sono gli azzurri?

"Napoli e Udinese per essere precisi".

Tu giochi in difesa. Finora hai dimostrato di valere anche la convocazione con la prima squadra. Com’è stata quest’esperienza?

"Ho avuto la fortuna di allenarmi molte volte quest’anno con la prima squadra, venendo anche convocato in occasione della partita di Coppa Italia contro il Napoli e con la Lazio e devo dire che è stato veramente emozionante".

Il campionato di Primavera 1 procede secondo le vostre aspettative iniziali?

"Fortunatamente il nostro campionato sta andando molto bene. Quest’anno è molto più difficile rispetto agli anni scorsi perché le squadre che vi partecipano sono molto più preparate. Il nostro obiettivo comunque è quello di salvarci e per il momento siamo in zona salvezza. Potremmo certamente fare di più perché la nostra rosa ha un buon valore, ma non possiamo certo lamentarci". 

Come vivete il fatto che quest’anno nel campionato Primavera ci sono anche le retrocessioni? È un onere in più che vi ha messo in difficoltà?

"Rispetto all’anno scorso ora sono diventati importanti i tre punti ma non credo sia un aspetto negativo perché ci porta ad essere più motivati in ogni partita. È un fattore positivo che ci proietta nel calcio dei grandi fatto di promozioni e retrocessioni. Sicuramente ci aiuta a crescere".

Dove vuoi arrivare come calciatore?

"Punto a diventare un giocatore della prima squadra dell’Udinese, ma anche se non dovesse essere con in bianconeri mi auguro comunque di giocare in serie A. il mio sogno rimane quello di vestire un giorno la maglia della Nazionale".

Il campionato della prima squadra come lo giudichi?

"Ricordiamoci che la serie A non è facile, perciò stiamo facendo grande campionato sopra le aspettative. Non bisogna mai mollare, la zona Europa ora è più lontana ma non è impossibile raggiungerla". 

Com’è il rapporto con il Mister Giacomin?

"Il Mister è un bravissimo allenatore, ci aiuta tanto e parla con tutti noi. Se vede in difficoltà qualcuno di noi ci prende in disparte e ci chiede cosa non va, così come ha fatto con me il primo giorno in cui sono arrivato aiutando ad integrarmi. Sono molto contento del rapporto che ho con lui".