24 enero 2019
24 enero 2019

I numeri uno / Episodio 2

Gianni Romano, il portiere del secondo posto

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Nella storia ultracentenaria del nostro club c'è un numero uno che è salito più in alto di tutti: si tratta di Gianni Romano, nato a Basiliano il 21 agosto 1931 e scomparso il 24 agosto 2010. Romano ha difeso la porta bianconera in 177 incontri, di cui 149 in Serie A.

Cresciuto nel Basiliano, società del suo paese d'origine che all'epoca militava in Prima Divisione, Romano approdò all'Udinese, neopromossa in Serie A nell'estate del 1950 come vice di Marco Brandolin (del quale abbiamo narrato la storia nell'Episodio 1). Gianni trascorse un'intera stagione in tribuna, prima di poter esordire nel massimo campionato: il 28 ottobre 1951. In quell'occasione, data la momentanea indisponibilità di Brandolin, il mister Guido Testolina lo mandò in campo proprio nella complicata trasferta di Torino contro la Juventus (5-1 per i padroni di casa). Un battesimo amaro per il ventenne friulano che scenderà in campo anche nelle tre gare successive, contro Atalanta, Novara e Pro Patria. Tre partite nelle quali ha l'occasione di mettere in mostra le sue doti. Ancora troppo “acerbo” per partire titolare, nell'estate del 1952 Romano decide di scendere di categoria per acquisire esperienza. La stagione in Serie C nel Venezia diventa così il punto di partenza per il grande rientro in Friuli.

Nell'estate del 1953, con Alberto Bigogno in panchina, Gianni indossa nuovamente la casacca bianconera, collezionando altre 13 presenze in Serie A, tutte nella seconda parte del campionato. E' una stagione complicata che si conclude con l'affannosa salvezza avvenuta dopo gli spareggi con Spal e Palermo. Il tecnico varesino rimane colpito dall'eccezionale reattività dell'estremo difensore di Basiliano e nell'estate del 1954 gli affida le chiavi della porta. L'avvio del campionato è piuttosto difficile: nelle prime tre giornate l'Udinese colleziona altrettante sconfitte per mano di Inter, Napoli e Catania. Ma il gruppo e le individualità di spicco non mancano e, giornata dopo giornata, la formazione friulana inizia a scalare posizioni in classifica arrivando addirittura a giocarsi lo scudetto con il Milan. Memorabile, in particolare, lo scontro diretto del primo maggio allo stadio Moretti, quando Romano, dopo essere stato colpito alla testa da Gunnar Nordhal nei primissimi minuti di gioco, è costretto ad abbandonare il campo, sostituito dal centrocampista Augusto Magli. Ma il temperamento, lo spirito di sacrificio e il desiderio di aiutare i propri compagni inducono il numero uno di Basiliano a tornare tra i pali nel corso della ripresa e a contribuire così alla vittoria finale per 3-2. Anche per questo Romano, assieme ai goleador Lorenzo Bettini (20 reti) e Arne Selmosson (14), viene considerato uno degli artefici principali della straordinaria cavalcata, che condurrà i bianconeri sul secondo gradino del podio. Le ottime prestazioni in bianconero di Romano non passano inosservate e a fine stagione riceve la convocazione per la sfida dell'Italia B con la Grecia, in programma ad Atene il 29 maggio 1955 (0-0).
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Nonostante la retrocessione in Serie B conseguente a un illecito sportivo risalente a due anni prima, Romano decide di proseguire la sua avventura in bianconero, contribuendo all'immediata risalita dell'Udinese in Serie A. Allo stesso modo è protagonista di un altro traguardo storico, il quarto posto ottenuto al termine del campionato 1956-1957. Negli anni successivi, l'estremo difensore friulano non sempre parte titolare per questioni legate all'ingaggio, ma il suo apporto risulta ancora determinante. Oltre al fisico reattivo e alla grande personalità Romano si distingue per tempismo e tecnica nelle uscite sia alte che basse, tanto da attirare le attenzioni della Juventus che nell'estate del 1960 lo ingaggia come vice di Giuseppe Vavassori. Raccoglie una sola presenza con la Vecchia Signora: il 16 ottobre 1960 allo stadio comunale di Torino contro il Catania (4-1). Nell'estate del 1961 Romano torna a Udine per le ultime 18 gare della sua carriera.

Una volta appesi i guanti al chiodo, Romano decide di dedicarsi alla famiglia e intorno al 1965 apre una rivendita di giornali a Lignano Pineta, oggi gestita da uno dei figli. Socievole, divertente, amante della natura, così lo descrivono coloro che hanno avuto l'onore e il piacere di conoscerlo. A noi rimane il ricordo di un atleta che, con la sua dedizione e il suo talento, ha reso grande il nostro club. Grazie Gianni!