28 January 2019
28 January 2019

A mente fredda

Sampdoria-Udinese Match Analysis

<h2 style="text-align: center;">Il racconto della partita</h2>
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<div>Una Sampdoria in formato battaglia riesce ad aver ragione di una Udinese in trincea, anche grazie a due rigori discutibili. Lo fa con la doppietta &ldquo;da record&rdquo; del &laquo;PUER AETERNUS&raquo; Fabio Quagliarella &ndash; sempre pi&ugrave; capocannoniere di questa Serie A con 16 centri &ndash; e le successive reti di Karol Linetty e Manolo Gabbiadini, sotto il vigile occhio del CT azzurro Roberto Mancini. Per tentar di contrastare una Samp esuberante e altrettanto ambiziosa Davide Nicola opta per un 3&ndash;5&ndash;1&ndash;1, confermando per dieci undicesimi la formazione scesa in campo la settimana scorsa contro il Parma: Rolando Mandragora, assente per squalifica contro i ducali di D&rsquo;Aversa, riprende il suo posto come vertice basso in mediana. Ne consegue l&rsquo;avanzamento del raggio d&rsquo;azione di Rodrigo De Paul, vero e proprio &ldquo;talismano&rdquo; dei bianconeri, con 2 gol e 1 assist all&rsquo;attivo negli ultimi tre scontri diretti coi blucerchiati, che sostituisce Kevin Lasagna come partner in attacco di un confermatissimo Stefano Okaka. Nella Doria &egrave; tutta questione di scelte, per Marco Giampaolo, che a giudicare dal risultato e dai nomi sul tabellino ha il merito di aver confezionato una formazione equilibrata: senza Jacopo Sala e Caprari &ndash; entrambi out per infortunio &ndash; oltrech&eacute; lo squalificato Gast&oacute;n Ram&iacute;rez, c&rsquo;&egrave; Riccardo Saponara alle spalle della coppia Quagliarella-Defrel. Al centro della difesa Colley vince il ballottaggio su Tonelli &ndash; completando il reparto insieme a Murru, Andersen e Bereszyński &ndash; mentre in mezzo al campo trova spazio il polacco Linetty al posto dell&rsquo;ex di turno Jantko.</div>
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Sin dalle prime battute i blucerchiati danno sfoggio di tutta la propria verve, cercando di assumere il pallino del gioco attraverso un giro-palla intelligente e volto a sfruttare al meglio l’ampiezza del campo, eppure la prima, vera occasione da gol capita al 28’ sui piedi di Seko Fofana, che a seguito di una bella iniziativa personale di De Paul raccoglie lo scarico di D’Alessandro al limite dell’area prima di calciare di poco a lato alla sinistra di un guardingo Audero. La Samp continua ad attaccare sfruttando le incursioni verticali dei terzini e il lavoro tra le linee di Praet e Linetty, e al 33’ è proprio un inserimento dal lato sinistro del polacco a creare scompiglio nella nostra retroguardia, creando le premesse per il gol del vantaggio. Opoku respinge di testa e Stryger Larsen scarica su Behrami un pallone che scotta, sul quale Defrel si avventa in maniera falchesca prima che lo svizzero possa spazzare. L'arbitro concede il tiro dagli undici metri. Una decisione che i nostri contestano con forza e con ottime ragioni. Sul dischetto ci va ovviamente Fabio Quagliarella, che supera Musso con un rasoterra chirurgico ed eguaglia il record stabilito da Batistuta (nel 1994, quando indossava la maglia della Fiorentina), andando a segno per undici partite consecutive; un’impresa che negli anni più recenti, tra i top–5 campionati europei, era riuscita solo a Jamie Vardy nel Leicester di Claudio Ranieri. La Samp inizia ad assumere sempre maggior consapevolezza man mano che il match prosegue, e di fatto tre minuti dopo ci vuole uno strepitoso Musso per evitare l’uno-due sulla potente conclusione di un galvanizzato Quagliarella.
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La seconda frazione inizia sulla falsa riga della precedente: Quagliarella insidia ancora una volta Musso, stavolta con una punizione dal limite dell’area, ma l’estremo difensore argentino si fa trovare pronto. Sulla respinta arriva tuttavia Murru, che nel tentativo di tap-in trova l’opposizione di Opoku che, da brevissima distanza, non può evitare che il pallone dal corpo gli schizzi sul braccio. L'arbitro decide nuovamente per il rigore malgrado l'evidente involontarietà. Ancora una volta è Fabio Quagliarella a presentarsi dagli undici metri trovando il suo quattordicesimo gol in 11 gare di fila (uno in più di Batistuta, fermo a 13 in altrettante partite). Continua così, invece, la maledizione di questa stagione, che negli ultimi sei incontri ci ha visto subire addirittura 5 gol degli 8 totali proprio dal dischetto. Circa dieci minuti dopo un’azione corale – da manuale del calcio – porta al gol del 3–0: una serie di triangolazioni veloci tra Bereszyński, Ekdal, Defrel e Praet permettono a Saponara di servire in area Quagliarella, che di mestiere fa sua la sfera, la scarica al limite proprio al fantasista ex Fiorentina, che mette Linetty a tu per tu con Musso senza lasciargli scampo. L’Udinese prova ad uscire dal guscio, ma un contropiede al 78’ – con la regia di Saponara e la terza sinfonia di Quagliarella a far da colonna sonora – mette in porta Gabbiadini, che torna al gol a distanza di due mesi dall’ultimo, segnato in un match di Premier League tra Watford e Southampton del novembre scorso. Finisce così, con un 4-0, una partita complicata da digerire – sia in termini di morale che di orgoglio – su un campo difficile quale il Marassi. La Samp sale al sesto posto in campionato a quota 33 punti inanellando la sua quarta vittoria negli ultimi sei match (sconfitta contro la Juventus a Torino e pareggio 3–3 con la Fiorentina) con tre clean sheet consecutivi, dopo Parma e Chievo. L’Udinese, dal proprio canto, incontra una pesante sconfitta, nella speranza ch’essa sia un carburante necessario da cui prendere lo slancio per ripartire: la zona rossa, presidiata dal Bologna, resta distante quattro lunghezze, e questa settimana di duro lavoro sarà indubbiamente importante per arrivare pronti al match casalingo di domenica, alle 15:00, contro la Fiorentina di Pioli.
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La partita in pillole

 
Quello di sabato è stato il trentottesimo scontro diretto tra Sampdoria e Udinese di scena nella cornice del Marassi di Genova: per i blucerchiati è la ventunesima vittoria contro i friulani, che in casa dei rivali restano fermi a quota 5 (l’ultima risale al dicembre 2012, un 2–0 che porta le firme di Danilo Larangeira e Di Natale), a cui si sommano anche 11 pareggi. La Sampdoria si è rivelata una squadra caparbia e sagace arrivando alla conclusione 21 volte, delle quali 8 nello specchio e 15 costruite attraverso un’azione manovrata. Fabio Quagliarella è field leader della partita con 8 occasioni create, finalizzando tuttavia solo sui due rigori concessi dal direttore di gara Massa. D’altro canto se negli ultimi due incontri – con Cagliari e Parma – i bianconeri di Davide Nicola erano arrivati al tiro rispettivamente 26 e 27 volte, dimostrando una differente determinazione e una certa insistenza nel cercare la via del gol, in quel di Genova sono state solamente 9 le occasioni create, delle quali tuttavia 0 nello specchio della porta difesa da Emil Audero. Un altro dato che emerge è la superiorità dei doriani anche nel possesso palla: pari al 56% e frutto di 684 tocchi (contro i 558 dei bianconeri), con lo svedese Albin Ekdal vero e proprio FULCRO del gioco. Lo svedese ex Juventus, di fatto, ha gestito il 7.1% del possesso palla blucerchiato con 82 tocchi e 66 passaggi totali: lo segue Rodrigo De Paul, il migliore in campo dell’Udinese, da questo punto di vista, con la gestione del 5.7% del possesso palla complessivo dei bianconeri, 77 tocchi e 50 passaggi totali. Ekdal è anche field leader sampdoriano per quel che riguarda i contrasti vinti (3), mentre il «Diez» bianconero conferma il suo grande spirito di iniziativa personale con 6 dribbling riusciti, seguito a ruota da D’Alessandro (5) e Pussetto (4). L’Udinese ha cercato di attaccare sfruttando maggiormente la fascia destra (nel 43% dei casi) anziché il centro del campo – come nella sfida col Parma – mentre la Sampdoria ha distribuito in maniera decisamente più omogenea le occasioni create tra la via centrale, la fascia destra e quella sinistra grazie alla capacità d’ampiezza della propria manovra e la peculiarità tecnica dei suoi interpreti: rispettivamente il 31, il 36 e il 33%. Numeri a parte, rimane l'amarezza per un risultato condizionato dalla concessione dei due calci di rigore, entrambi tutt'altro che evidenti. Penalty che hanno permesso alla Samp di portarsi su un 2 a 0 che ne ha spianato la strada verso la vittoria.

 

Match analysis by El Narigón de Plaza Ciudad de Udine