01 febrero 2019
01 febrero 2019

Il prossimo avversario

Fiorentina, il tridente è il punto di forza

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Servirà la nostra miglior difesa per fermare la Fiorentina. Domenica, infatti, riceveremo la visita di una delle squadre più prolifiche e pericolose in area in rigore. I viola, attualmente noni in classifica e reduci dall'incredibile vittoria per 7-1 nei quarti di finale di Tim Cup contro la Roma, vantano il settimo attacco della Serie A, grazie a un gioco che privilegia la fase offensiva. Ma fuori casa il rendimento dei toscani non è sempre stato costante, ecco perchè dovremo cercare di metterli in difficoltà fin dalle prime battute.
 
STAGIONE – Finora il campionato della Fiorentina è stato abbastanza indecifrabile: a grandi risultati tra le mura amiche sono corrisposti passi falsi lontano da Firenze. All’Artemio Franchi, infatti, i viola hanno raccolto 18 dei 30 punti totali (gli stessi del Toro), grazie alle vittorie contro Chievo,  contro di noi (lo scorso 2 settembre), Spal, Atalanta ed Empoli e ai pareggi con Cagliari, Roma e Sampdoria.
In trasferta, invece, sono soltanto due i colpi messi a segno da Simeone & co. contro Milan e Chievo, mentre per ben sei volte è uscito il segno “x” (a Genova con Samp e Genoa, a Torino con i granata, a Frosinone, Bologna, Sassuolo). Il “fattore campo”, dunque, potrebbe risultare determinante per il risultato di oggi. 
 
CHIAVE TATTICA – La continuità del team emerge nel modulo: un 4-3-3 che dà grandi garanzie al tecnico per quanto concerne la fase offensiva. Sono 32, infatti, le reti siglate dai toscani, praticamente uno ogni 63 minuti di gioco, a fronte dei 24 subiti. In fase di possesso palla risulta importante il movimento dei terzini (Milenkovic o Laurini a destra e Biraghi a sinistra) che si sovrappongono con continuità, dando così ampiezza alla manovra, e che diventano i principali interlocutori con i giocatori dotati di maggior fantasia come Marco Benassi, che domenica non sarà della partita per squalifica (molto probabilmente sostituito da Gerson). Dalla metà campo in su, invece, è Federico Chiesa il giocatore con maggiori soluzioni a disposizione, per questo le azioni offensive viola portano quasi sempre la sua firma (5 reti e 2 assist). In fase di non possesso, invece, la squadra di Pioli sceglie spesso il pressing alto per mettere in difficoltà gli avversari. La coppia di centrali German Pezzella e Vitor Hugo è particolarmente brava nel gioco aereo, rendendo spesso vane le proiezioni aeree avversarie sulla punta centrale. I lanci lunghi in avanti, dunque, potrebbero risultare poco efficaci, mentre la velocità di Rodrigo De Paul potrebbe costituire la nostra arma in più, viste alcune amnesie palesate dalla retroguardia toscana nel corso del campionato. 
Tra i punti “deboli” dei nostri avversari anche l’eccessivo nervosismo emerso in diverse occasioni: sono già quattro i viola espulsi in 21 giornate: Milenkovic, Hugo, Fernandes e Benassi.
 
TOP PLAYER – L’assenza di Benassi potrebbe farsi sentire sia nel mezzo che in fase realizzativa, considerando che il modenese è capocannoniere della Fiorentina con 7 reti all’attivo, seguito da Chiesa e Giovanni Simeone. Proprio questi ultimi due saranno gli “osservati speciali” di Troost-Ekong e compagni. Se Chiesa, come dicevamo, è il giocatore tecnicamente più valido e, dunque, difficile da marcare nelle sue progressioni offensive, il Cholito invece è un elemento dotato di maggiore fisicità e sempre pericoloso nell’area piccola. Una coppia ben assortita a cui si aggiunge la fantasia dell’ex Luis Muriel, giunto in prestito dal Siviglia a inizio mese e già a segno contro la Sampdoria (doppietta). Bloccare, dunque, i loro rifornimenti dovrà essere il nostro “must” nella sfida alla Dacia Arena.