04 marzo 2019
04 marzo 2019

Udinese-Bologna a mente fredda

Il match report di una vittoria pesante

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La coesione di un gruppo è al contempo motore e carburante lungo la strada verso qualunque meta. E nella fondamentale vittoria di ieri pomeriggio questa granitica compattezza ha fatto la differenza. L’abbiamo percepita sugli spalti, vivida e intensa, come se fosse trasportata da una brezza di ritrovata fiducia: nella forza d’animo della dirigenza e nel bellicoso, passionale canto dei tifosi, che secondo Davide Nicola «sono stati grandi, perché ci hanno dato una carica pazzesca». L’abbiamo vissuta sul campo, insieme: dal brivido iniziale per il legno colpito da Mbaye alle grandi parate del solito Musso, dal camaleontismo di Stryger Larsen alle murate di Ekong, dagli infiniti duelli ingaggiati da Okaka ai chilometri corsi da ter Avest. Dal ritrovato De Paul al decisivo Pussetto, che a dieci minuti dalla fine è svettato in cielo – laddove al minuto 13’ i cuori di tutti noi si sono rivolti ad omaggiare il grande Davide Astori – per battere Skorupski.
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«Sicuramente è importante aver conquistato l’intera posta in palio, perché adesso ci aspettano delle partite toste», ha proseguito nel post partita Nicola che ha fatto intendere di volersi focalizzare fin da subito sui prossimi impegni di campionato contro Juventus e Napoli: «aver vinto ci permette di affrontare le prossime partite con maggiore serenità» – ha detto il mister – prima di esprimere tutta la sua soddisfazione per il risultato e di fornire la sua chiave di lettura del match. «Stiamo facendo un lungo percorso di mentalizzazione, sono molto contento, ho sempre auspicato di poter creare un unico ambiente tra società, squadra, tifosi e ci stiamo riuscendo. La partita è stata bloccata come prevedibile, il Bologna era interessato a colmare il gap in classifica e sapevamo che con Mihajlović avrebbero ereditato un’indole coraggiosa». E di fatto i felsìnei, dopo aver incassato il gol dello svantaggio di De Paul, su calcio di rigore, sono riusciti ad alzare il ritmo intorno alla mezz’ora di gioco per poi trovare il pareggio a cinque minuti dalla fine del primo tempo: con Rodrigo Palacio, prontissimo nell’aggredire il secondo palo sull’invitante suggerimento di Riccardo Orsolini, a coronamento di una bella manovra imbastita da Soriano e Džemaili. «Durante la seconda frazione di gioco ci siamo impegnati per cambiare delle cose e siamo diventati più pericolosi alzando il baricentro mentre, nel primo tempo, abbiamo corso qualche rischio di troppo», ha chiosato il tecnico, che poi ha voluto elogiare la prestazione dei suoi uomini, ma non senza aver ravvivato tutta la sua stima verso il Bologna: «Il Bologna ha grandi qualità, nutro un profondo rispetto verso tutti gli avversari che incontro, perché so cosa vuol dire lavorare sodo e non raccogliere risultati. Sono felice per quanto dimostrato dai miei ragazzi, perché hanno portato in campo quanto abbiamo fatto in allenamento».
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Interpellato, infine, sui cambi tattici e di modulo Nicola si è voluto esprimere così: «Al di là del modulo ci si può difendere in due modi, o riesci a difendere per poco tempo perché “canalizzi” la loro azione in un determinato settore, o in pressione cerchi di chiuderli in determinati punti del campo. Poi devi essere rapido a prendere la palla e ribaltare l’azione. Nel primo tempo noi ci siamo schierati col 3–5–2 passando poi al 3–4–3», ha spiegato il mister, prima di chiudere la conferenza stampa con un elogio al rientrante Sandro, che «ha dato un grandissimo equilibrio alla squadra», e una guardinga considerazione in chiave salvezza: «è ancora tutto aperto, tutto si può ribaltare e dobbiamo tenere alta l’attenzione». La stesso concetto ribadito da Ekong nel pre partita e dal match-winner Pussetto nel post. La strada è ancora lunga, certo, ma questo gruppo vuole dimostrare quanto il sentiero battuto sia quello giusto.

La partita in pillole

 

Quello di ieri pomeriggio è stato l’incontro numero 68 della storia tra l’Udinese e il Bologna in Serie A, con lo score che recita 26 vittorie a favore dei felsìnei, 18 pareggi e – grazie al successo maturato tra le mura amiche della Dacia Arena – 24 trionfi a tinte bianconere. L’Udinese sale a quota 25 punti: a +2 dalla SPAL, sconfitta in casa dalla Samp, a +3 dall’Empoli, ma soprattutto a +7 dalla zona rossa, che ad oggi è presidiata proprio dal Bologna, terz’ultimo a quota 18 punti. Tutti i gol odierni si tingono di albiceleste, da entrambe le parti: quarto gol in campionato per Ignacio Pussetto, il primo decisivo ai fini del risultato (e secondo in altrettante partite contro il Bologna, sua vittima preferita), e terzo per Rodrigo Palacio, dopo quelli realizzati contro SPAL e Sassuolo. Sale invece a quota 7 centri Rodrigo De Paul, che dopo il rigore sbagliato a Torino e quello non calciato contro il Chievo si conferma il nostro miglior marcatore stagionale. Resta a quota 6 reti Federico Santander, l’attuale topscorer dei rossoblù, che nel match di andata riuscì a realizzare la rete del momentaneo 1–1, e ora si ritrova a secco da quattro partite consecutive (l’ultimo gol risale alla sfida contro l’Inter, del 3 febbraio). Com’è equilibrato lo score tra le due compagini, da un punto di vista dei precedenti storici, anche il match odierno si è rivelato tale. Il sostanziale equivalersi delle forze in campo tra i nostri uomini e quelli di Siniša Mihajlović si può comprendere già dalle statistiche legate alle zone in cui s’è sviluppato il gioco: il 44% nella fascia centrale, il 29% nella metà bianconera e il 27% in quella rossoblù. Il Bologna, dal proprio canto, ha gestito quasi il doppio del possesso palla rispetto a noi (65%), con Blerim Džemaili a fare da indiscusso field leader: 66 passaggi completati su 73, precisione del 90% nel fraseggio e 89 tocchi, arrivando dunque a gestire più del 10% del giro-palla totale dei suoi. Nonostante ciò le occasioni create sono state 13 da entrambe le parti: l’Udinese ne ha generate 9 attraverso la manovra collettiva, il Bologna 7, a cui si aggiungono anche le 6 da calcio piazzato. Entrambe le squadre hanno giocato a specchio, sfruttando più che altro la fascia destra del campo – noi nel 45% dei casi e loro nel 40% – e meno quella sinistra, rispettivamente il 26% e il 27% totali. Una sostanziale parità si diffonde a macchia d’olio anche nel numero di calci d’angolo a favore (6 a testa), nei falli commessi (21 nostri e 20 il Bologna) e nei cartellini gialli ricevuti (3 a testa). Di sicuro, da parte nostra, c’è stata una maggior bravura nel capitalizzare le occasioni create: per noi 5 tiri nello specchio della porta (contro i 3 del Bologna), di cui 2 di Pussetto, che ha trovato la via del gol e ci ha permesso di vincere una sfida importantissima in chiave salvezza. Venerdì alle 20:30 ci attende una difficilissima trasferta a Torino, contro la Juventus. Affrontiamola con consapevolezza e coraggio. Come abbiamo fatto ieri in un match che ci ha permesso di agguantare la quindicesima posizione in campionato e di staccare la zona rossa di sette punti.