18 marzo 2019
18 marzo 2019

Napoli-Udinese a mente fredda

Il match report della partita

UDINESE6-.jpg
«Mancano diversi match alla fine del campionato e quindi la classifica la guardo relativamente». Consapevolezza del rischio, ma senza alcuna paura di lottare. Così ha esordito Davide Nicola al termine della sfida contro il Napoli, nella conferenza stampa post partita. Sempre schietto, ma finemente lucido. Com’è nel suo stile, del resto. «Ci sono alcuni momenti in cui sembra possibile fare punti: ciò che è vero, e ciò che so, è che i risultati odierni hanno richiamato diverse squadre nella corsa alla salvezza» ha spiegato il Mister, senza mezzi termini, riferendosi alle importanti vittorie ottenute da Bologna, Empoli e SPAL nel weekend appena trascorso. «Dobbiamo lottare e sudarci ogni singolo punto in classifica, quello che conta adesso è il fatto di voler credere a tutti i costi nel nostro gioco», ha detto, dopo un 4-2 in cui certamente non è mancata la reazione dei nostri giocatori, che hanno dato del filo da torcere alla seconda forza del campionato.na.

Dopo la doverosa premessa, in cui si uniscono il bisogno della squadra di trovare una maggior consapevolezza nei propri mezzi e la necessità di riprendere a incettare punti fondamentali in chiave salvezza, il tecnico piemontese non ha fatto mancare la sua analisi della partita: «Quella contro il Napoli è una sconfitta che dipende dalla supremazia tecnica dei singoli: la nostra unica pecca è stata il gol del 3–2, un peccato», ha rimarcato Nicola riferendosi al gol di Milik, arrivato sugli sviluppi di un corner a poco più di dieci minuti dall’inizio della seconda frazione di gioco. «Bisogna tener presente anche la bravura degli avversari», ha proseguito, focalizzandosi poi sul gioco proposto dai nostri: «c’eravamo: dal punto di vista dell’entusiasmo, della manovra e della compattezza siamo stati bravi». E dopo aver parlato di approccio al match il mister si è focalizzato anche sul modulo: «per gran parte della partita abbiamo cercato di comprendere se i comportamenti che alleniamo possano costituire delle importanti risorse, abbiamo cercato di giocare in maniera diversa. Abbiamo proposto anche una linea a quattro, ma con questo sistema di gioco diventa necessario difendere anche con i centrocampisti. Provo sempre a far coesistere alcuni giocatori, ma tanti di loro vanno supportati e aiutati, dobbiamo essere più propositivi, ma solidi, perché se attacchi ma concedi diventa più difficile», ha spiegato.
 
UDIN21.jpg
Lo stesso Nicola poi, prima di parlare dei prossimi impegni di campionato, non ha certamente fatto mancare i dovuti elogi alle prestazioni di alcuni singoli: in primis Sandro e Mandragora, schierato come difensore centrale per sostituire l’infortunato Nuytinck, che secondo il tecnico «hanno innalzato la qualità del palleggio». Poi eccolo su Lasagna, alla sua seconda rete consecutiva e fresco di convocazione in Nazionale per il prossimo stage del CT Roberto Mancini: «Kevin ha delle qualità importanti, non sarebbe nel giro azzurro in caso contrario: deve crescere ancora in convinzione, sa attaccare davvero benissimo la profondità». E infine su Ignacio Pussetto, autore di una prestazione incredibilmente generosa: «Quando agisce da seconda punta sa davvero essere tremendamente efficace: ha dei margini di miglioramento ampissimi, in quel ruolo riesce ad aver dispendi di energia elevati. Nel prossimo futuro farà parlare molto di sé», ha chiosato il Mister.
«Giocare in casa mi rende più tranquillo, anche se non deve mai mancare l’entusiasmo quando si gioca in trasferta. Gli scontri diretti in casa devono essere una ripresa davanti al nostro pubblico, che è il nostro dodicesimo uomo in campo, ma la nostra mentalità deve essere sempre la stessa in Friuli, e lontani dalla Dacia Arena», ha concluso Nicola, focalizzandosi sul prossimo impegno di campionato contro il Genoa: una sfida importante, cruciale, dalla quale inevitabilmente non possono che passare gli obiettivi stagionali di entrambe le compagini. Alla ricerca di punti e di consapevolezza. «Il giusto mix per essere sempre competitivi», a detta del Mister.
UDINESE11.jpg
La partita in pillole
 
Quello di ieri pomeriggio è stato l’incontro numero 74 nel campionato di Serie A tra il Napoli e l’Udinese: lo score complessivo e aggiornato recita 29 successi in favore dei partenopei, 17 per noi e 28 pareggi. Sulla falsa riga, allo stadio San Paolo, comandano gli azzurri con 23 vittorie, al cospetto di 11 pareggi e 4 risultati a nostro favore. Per l’Udinese quinto gol di Lasagna in campionato, il secondo consecutivo e il quarto in trasferta, mentre per Seko Fofana – autore del momentaneo pareggio nel primo tempo – sono 2 le marcature e altrettanti gli assist in stagione. Che la partita sia stata combattuta a viso aperto, e senza esclusione di colpi, lo testimoniano le zone di azione: il 54% del gioco si è sviluppato nella fascia centrale del campo, il 22% nella nostra metà campo e il 25% in quella napoletana. Gli uomini di Ancelotti hanno impostato la gara attraverso un giro palla corto, a partire dalle retrovie. Nell’Udinese spicca la prestazione di Rodrigo De Paul: per lui 4.8% di possesso palla, 72 tocchi e 41 passaggi completati su 49 effettuati. Mentre il Napoli ha sfruttato prevalentemente le fasce, l’Udinese, al contrario, ha privilegiato puntare sulle ripartenze e sull’ampiezza del campo per tentar di colpire il pacchetto arretrato azzurro. Difatto i bianconeri hanno distribuito in maniera piuttosto equa lo sviluppo del proprio gioco sulle fasce d’attacco (il 41% da destra, il 38% da sinistra e il 22% dal centro) e sono arrivati a concludere in area di rigore nel 75% delle proprie occasioni da rete. Tuttavia si attestano appena all’8% i tentativi verso la porta azzurra provenienti dalla fascia sinistra, in particolar modo per i compiti difensivi a cui Zeegelaar si è dovuto adattare. Il difensore olandese, peraltro, è field leader della gara in quanto ai contrasti effettuati (4 su 13) e vinti (100%). Se Ancelotti ha cercato un approccio più “corale” al match, il nostro si è fondato più che altro sulle iniziative dei singoli: Fofana ha calciato in porta 4 volte e ha centrato lo specchio nel 50% dei casi, affermandosi come field leader anche per key passes insieme a Pussetto e De Paul. Tuttavia, nonostante i numerosi dribbling effettuati (13 noi e 5 il Napoli), non si può dire che l’Udinese abbia giocato solamente di contropiede: il Napoli ha creato 14 occasioni da gol e noi 12, di cui 10 da azione manovrata, contro le 9 partenopee. Non c’è stata un inversione di tendenza nei risultati, rispetto all’ultima sfida contro la Juventus e 2 successi consecutivi, ma di sicuro non è mancato un approccio nuovo, pronto a reagire, grintoso e capace di lottare fino alla fine.