05 April 2019
05 April 2019

Empoli: cambio di assetto e 3-5-2

Domenica con l'Empoli sarà uno scontro diretto

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Una partita determinante, forse La Partita delle 9 che separano l'Udinese dalla fine del campionato.

Basterebbe questo per presentare la gara che attende i bianconeri domenica alla Dacia Arena contro l'Empoli. Gli esiti del turno infrasettimanale hanno rinfrancato i toscani, capaci di cogliere il risultato più sorprendente della giornata battendo per 2-1 il Napoli, infiammando ancor di più la corsa salvezza. Dal suo canto l'Udinese è pienamente rigenerata dalla cura Tudor, capace di conquistare un ottimo pareggio a San Siro contro il Milan con una prestazione più che convincente.

L'Empoli ha cambiato assetto con il ritorno in panchina di Andreazzoli. Il tecnico, che nelle prime giornate aveva raccolto solo 6 punti in 11 partite, è stato richiamato dopo la parentesi della gestione Iachini che era iniziata proprio in occasione del match di andata. 16 i punti in altrettante gare conquistati da Iachini, ma un'accentuata fragilità difensiva ha convinto il presidente Corsi a richiamare l'ex allenatore della Roma. Dal suo ritorno, l'Empoli ha ottenuto due vittorie in casa su due: oltre allo scalpo eccellente del Napoli, erano infatti arrivati anche i tre punti contro il Frosinone. Nel mezzo la bella ma infruttuosa prestazione di Torino contro la Juventus.

Andreazzoli sta proseguendo sullo spartito tattico varato da Iachini, abbandonando il 4-3-1-2, suo marchio di fabbrica, e insistendo su un 3-5-2, imperniato, però, su concetti tattici diversi. Si vede, infatti, una gestione della palla magari meno accentuata ma più propositiva con accelerazioni e verticalizzazioni più frequenti. Basti rivedere la gara con Napoli, in cui spesso e volentieri l'Empoli, con pochi passaggi, ribaltava l'azione, sfruttando anche il passo dei suoi centrocampisti, Traorè su tutti. Il vero tallone d'Achille dell'Empoli è stato – lungo tutto l'arco della stagione – la solidità difensiva: la squadra, infatti, è, ad oggi, la penultima difesa della serie A con 56 reti subite, ad ex aequo con il Frosinone, e meglio solo del Chievo ne ha incassata una in più. D'altro canto, però, l'Empoli ha trovato con una buona continuità la via del gol, mettendone a segno ben 38: delle squadre della metà destra della classifica, quello toscano è il secondo miglior attacco, solo il Sassuolo ha fatto meglio andando a segno 40 volte. Attenzione, dunque, alla pericolosità offensiva di un Empoli spesso, però, come detto, svagato in difesa, soprattutto in trasferta, dove ha sempre preso gol tranne che nella gara della terza giornata a Verona contro il Chievo, finita 0-0.

L'uomo copertina della squadra è il bomber Caputo, alla sua prima vera annata di A dopo qualche comparsata quasi un decennio fa ai tempi di Bari. Ebbene, l'attaccante di Altamura, capocannoniere della scorsa serie B, non ha sofferto il ritorno al piano di sopra, avendo timbrato già 13 reti, uno dei quali nel 2-1 dell'andata. Uno score non da poco, che fa di lui il secondo marcatore italiano del campionato dietro solo al leader della classifica generale dei bomber Quagliarella a quota 21. A fargli da partner in avanti, complice l'infortunio lungo di La Gumina, si sta ritagliando spazi importanti l'acquisto di gennaio Farias, arrivato dal Cagliari e a segno due volte dal suo arrivo in Toscana, su 5 marcature complessive, non ultima contro il Napoli. In porta Dragowski dovrebbe recuperare dal problemino che l'ha tenuto fuori col Napoli, in alternativa c'è Provedel, prodotto del vivaio dell'Udinese e titolare per larghi tratti del campionato. In difesa Andreazzoli è tornato a fare affidamento sul capitano Maietta, preferito a Veseli, a completare il pacchetto l'altro centrale esperto Silvestre e Dell'Orco. Sulle corsie inamovibile a destra Di Lorenzo, piacevole scoperta la suo primo anno di A, giocatore capace di andare a segno in tre occasioni, dalla parte opposta Pajac sembra aver scalzato sia Antonelli che Pasqual. In mezzo i flussi di gioco passano dai piedi buoni di Bennacer in regia, coadiuvato ai fianchi da Traorè, classe 2000 dalla tecnica e dalla velocità importanti già preso dalla Fiorentina, e da Krunic, sempre molto abile negli inserimenti e dotato di un buon tiro da fuori, fondamentali che gli hanno fruttato 4 reti.

Jacopo Romeo