24 April 2019
24 April 2019

Testa all'Atalanta

Il prossimo avversario dei bianconeri è l'Atalanta, al massimo della propria forma e con un gioco ad altissima intensità.

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Una Dea bellissima, forse come mai nella sua storia: l'Atalanta versione 2018/2019 è la migliore espressione calcistica del sodalizio bergamasco sotto la guida di Gasperini.
Mai nella loro storia, infatti, i nerazzurri erano stati in piena lotta per un posto in Champions League; quarti ci erano arrivati già nel 2016/2017 ma in quell'annata le italiane che avevano accesso alla coppa dalle grandi orecchie erano soltanto tre. Adesso invece i Gasp-boys hanno agganciato il Milan all'ultima piazza disponibile per l'Europa che conta e, soprattutto, sono galvanizzati dal successo in rimonta ottenuto sul campo del Napoli.
Quella contro l'Udinese, dunque, sarà la classica partita con motivazioni alle stelle per entrambe le squadre in campo.
Nonostante il trend positivo, tuttavia, l'Atalanta ha accusato qualche battuta d'arresto interna contro squadre in lotta per la salvezza, basti ricordare l'1-1 contro il Chievo, poi retrocesso, e lo 0-0 contro l'Empoli, nonostante una partita da 40 tiri. Possibile, dunque, tentare lo scalpo viste anche le prestazioni positive sfoderate in trasferta contro Milan e Roma, altre due squadre in lizza per la Champions. Gasperini dal canto suo gestisce una squadra in grandissima fiducia, lo spartito è quello inderogabile dell'allenatore di Grugliasco: il 3-4-3. A dire il vero il tradizionale sistema gasperiniano è stato declinato, già dalla scorsa annata, ad un 3-4-1-2.

Ad agire da raccordo tra centrocampo ed attacco c'è il Papu Gomez, non nella sua più brillante stagione realizzativa ma, comunque, capace di andare a segno per 6 volte e, soprattutto, determinante nella cucitura del gioco, come testimoniato da 9 assist sfornati sin qui. La maggior parte delle trame atalantine, infatti, passa dai piedi suoi e di un Ilicic in assoluto stato di grazia. Lo sloveno è definitivamente esploso sotto la guida sapiente di Gaseprini a 30 anni, dopo una carriera costellata di alti e bassi. La sua maturazione calcistica è giunta a compimento facendo, finalmente, il paio col suo smisurato talento. Meriti, di certo, vanno al suo tecnico che gli ha ritagliato il ruolo di seconda punta che ama partire dal centrodestra per accentrarsi e sfoderare il suo sinistro super, sia per smarcare i compagni che per finalizzare l'azione. Nonostante una partenza ad handicap complice l'infezione batterica ai linfonodi del collo che ne ha messo in pericolo l'attività agonistica, Ilicic ha sprigionato tutto il suo talento, riuscendo a raggiungere già la doppia cifra in classifica marcatori con 11 reti, cui ha aggiunto ben 7 assist: segno che il suo passaggio allo status di giocatore totale è sancito.
A completare un attacco delle meraviglie una vecchia conoscenza bianconera: Duvan Zapata. Il colombiano sta vivendo la sua annata di grazia, alla soglia dei 28 anni sta mettendo a frutto tutta la sua devastante fisicità, abbinandola ad una continuità realizzativa paurosa. Sono già 21, infatti, i gol in campionato per lui, solo uno in meno del capocannoniere Quagliarella, uno score formidabile se consideriamo l'inizio stentato: la prima rete è infatti arriva il 4 novembre al Bologna ma è da dicembre in poi che si è letteralmente scatenato timbrando il cartellino per 20 volte in 4 mesi scarsi con l'highlight dei 4 gol rifilati al Frosinone e della tripletta messa a segno nella gara di andata alla Dacia Arena, cui vanno aggiunte le doppiette contro Juventus e Parma.

Tutti questi numeri fanno si che l'Atalanta sia il secondo attacco del torneo con ben 66 gol realizzati, soltanto uno in meno della Juventus.
Un po' troppi, forse, i 42 gol subiti dalla dalla Dea, delle prime 10, infatti, solo Roma (46) Cagliari e Sampdoria (44) hanno fatto peggio.
Proprio la retroguardia ha visto, sin da inizio anno, un'alternanza di portieri ma, adesso, Gasperini ha scelto di affidarsi definitivamente a Gollini piuttosto che a Berisha, ottenendo buone risposte. Il pacchetto dei tre centrali ha visto molte rotazioni, il più affidabile è sicuramente Mancini, un fattore anche in zona gol con 5 reti firmate sino ad ora. Di certo Gasperini non avrà l'infortunato Toloi, potrebbe allora affidarsi alla solidità di Palomino e ad un Djimsiti in rampa di lancio, senza trascurare l'ipotesi Masiello.
Sugli esterni del centrocampo a 4 le frecce dovrebbero essere Hateboer e Gosens. L'olandese è un altro dei tanti che sta beneficiando del trattamento Gasperini, migliorando la qualità e la quantità delle proprie sortite offensive, arrivando spesso anche a finalizzare le azioni, cosa accaduta già in 5 occasioni. Il tedesco, invece, si alterna da inizio anno con il belga Castagne, altro giocatore in costante ascesa.
In mezzo al campo chiavi in mano al collaudatissimo tandem Freuler – De Roon, giocatori molto costanti ed equilibratori della squadra con la loro corsa. Attenzione, pero, alla variante Pasalic, fresco giustiziere del Napoli.
In generale il marchio di fabbrica dell'Atalanta sono gli 1 contro 1 a tutto campo, con un'aggressione alta dell'avversario nel tentativo di recuperare palla alti.

Un gioco ad altissima intensità, con ritmi molto elevati ma che talvolta apre spazi in campo aperto quando si supera la prima pressione.
E l'Udinese, proprio in transizione, ha dimostrato di poter far male.


Jacopo Romeo