10 julio 2019
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Accadde oggi

Cirano Snidero

II 10 luglio 2007, all' età di 79 anni, moriva a Udine Cirano Snidero, mediano dell' Udinese dal 1947 al 1956. È stato anche il primo calciatore bianconero a centrare il traguardo delle 100 gare in serie A, l'8 maggio 1955 a Busto Arsizio contro la Pro Patria. Quella domenica i bianconeri pareggiando 2-2 diedero via libera al Milan (sconfitto al "Moretti" per 3-2 nel turno precedente portandosi a due sole lunghezze dai rosso neri) nella corsa verso lo scudetto.
Cirano Snidero, nato a Udine il 1° febbraio 1928, era un atleta che sapeva francobollarsi come pochi sull'avversario; aveva cominciato a tirare calci nei ragazzi dell'Udinese, ma erano anche tempi di guerra, il club fu costretto a rivedere la sua attività privilegiando solamente la prima squadra eliminando quindi il settore giovanile. Ma Snidero, che era studente al collegio "Bertoni" di Udine trovò spazio nel Ricreatorio Festivo Udinese, per anni fucina di talenti, poi l'anno dopo (1946) passò alla Serenissima Pradamano, quindi alla Pro Cervignano. Aveva 19 anni, su di lui si erano adocchiate le attenzioni di numerosi club professionistici, fu vicino al Genoa, ma un dirigente dell'Udinese con metodi sbrigativi gli fece firmare il cartellino di affiliazione alla società bianconera. Quasi un'imposizione di quel dirigente che gli ricordò che "tu sei udinese e hai già militato con il nostro sodalizio".
Era il 1947, la squadra bianconera era in B, poi retrocessa in C per la ristrutturazione della serie cadetta che comprendeva un solo girone composto da 18 squadre, le prime sei di ogni tre gironi e dato che l'Udinese nel suo concluse in undicesima posizione dovette ripartire dalla C. Snidero si impose subito per la sua grinta, per la continuità di rendimento, per come sapeva limitare l'avversario, per la sua grande generosità, per il senso tattico e – perché no – per una discreta tecnica. In particolare il 26 gennaio 1955, a Milano gara di recupero contro i rossoneri (terminò 2-2 con doppietta di Bettini negli ultimi 5'), non fece toccare pallone al grande Juan Alberto Schiaffino, la mente dei rossoneri, allora il più grande calciatore al mondo assieme a Di Stefano del Real Madrid. Il "pepe" fu sistematicamente anticipato, di tanto in tanto subì anche qualche fallo, si innervosì anche per alcune frasi di Siderno, poi quando l'arbitro Corallo fischiò un presunto del rossonero fallo sul rivale bianconero, si scagliò contro il fischietto (Corallo fu protetto da tre giocatori) cui non rimase altro che espellere l'esagitato uruguaiano. Schiaffino prima di abbandonare il campo strofinò davanti a Corallo pollice ed indice per poi dirgli: "Voi arbitri italiani siete tutti venduti". Schiaffino fu squalificato per cinque giornate poi ridotte a tre.
Snidero rimase all' Udinese sino al termine del torneo di B 1955-56 (202 gare disputate tra C, B e A e 6 reti segnate), poi passò all'Alessandria (assieme all'ala destra Ercole Castaldo) dove rimase cinque anni (tenne a battesimo un certo Gianni Rivera) per poi chiudere a 33 anni la carriera nel Pordenone in C.