Il racconto della partita
L’incrociarsi di fioretti tra Davide Nicola e Roberto D’Aversa, al loro primo scontro diretto in Serie A (nel ricordo di due precedenti in serie cadetta, rispettivamente col Bari e la Virtus Lanciano, entrambi vinti dal nostro attuale allenatore) è piuttosto strategico sin dalle scelte di formazione: nel 3-5-2 dei bianconeri riprende il suo posto in mezzo al campo Rodrigo De Paul, schierato come interno al fianco di un Valon Behrami reinventato regista per favorire il debutto in attacco di Stefano Okaka, utilizzato dal primo minuto al fianco di Lasagna. D’Aversa, invece, ritrova Roberto Inglese al centro dell’attacco, completamente guarito dopo la sindrome influenzale che lo ha costretto a saltare l’ultima partita del girone di andata, contro la Roma, scegliendo di affiancargli il “turbo” del solito Gervinho e di Biabiany, vincitore del ballottaggio tutto “scuola Inter” con Luca Siligardi. In ogni caso sin dalle prime battute sono proprio i ducali a rendersi pericolosi e il loro sforzo viene subito ripagato: al minuto 8’ De Paul stende Gervinho in area di rigore e Mazzoleni – che in principio non se la sente di fischiare il contatto – viene richiamato per l’On Field Review dal VAR, decidendo poi di assegnare al Parma il primo rigore della sua stagione. Dal dischetto si presenta Roberto Inglese: che con il piattone spiazza Musso, sale a quota 6 gol in campionato e si conferma nostra autentica “bestia nera” al netto di 4 marcature all’attivo in 7 incroci con i bianconeri, tra Chievo Verona e ducali. L’Udinese tesse la sua trama di gioco e cerca lo spunto per colpire, ma fatica a spezzare le ordinatissime linee difensive degli emiliani, chiuse a doppia mandata: tant’è che la prima, vera occasione da gol creata dai nostri arriva solamente intorno alla mezz’ora sui piedi di Stryger Larsen, che da buonissima posizione calcia sull’esterno rete dopo esser stato servito con un “cioccolatino” da De Paul. Poi è lo stesso argentino a provarci con un insidioso tiro a giro, poco prima dell’intervallo, ma il suo tentativo si risolve con un nulla di fatto e poche apprensioni per Sepe.