19 maggio 2019
19 maggio 2019

Udinese-Spal a mente fredda

Il match report della partita

Obiettivo centrato con una giornata d’anticipo, perché come spiegato da Igor Tudor nella conferenza stampa alla vigilia della partita di ieri contro la SPAL: «negli ultimi incontri contano un sacco di cose, tra le quali le motivazioni». Nell’ultima partita di questo campionato alla Dacia Arena, complice il pareggio maturato tra Cagliari e Genoa, è finalmente arrivata la conferma della nostra permanenza in Serie A.
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VINCERE lottando, GIOCARE imparando a soffrire. «Io vedo i miei giocatori caricati e tesi al punto giusto. Conosco bene i nostri pregi e i nostri difetti, la nostra mentalità però è quella di lavorare e di sacrificarsi», aveva sentenziato mister Tudor. E così è stato. La SPAL ha dimostrato di non essere venuta a Udine per stenderci il tappeto rosso. È stata la determinazione dei nostri a fare la differenza: pressing alto, tanta esuberanza nel ripartire e linee strette sulle offensive dei ferraresi. E con questi presupposti, dopo nemmeno dieci giri di orologio, è arrivato il gol del vantaggio di Samir con un preciso colpo di testa che non ha lasciato scampo a Gomis. A quel punto gli uomini di Leonardo Semplici hanno cercato di rispondere con Andrea Petagna: l’unico a impensierire i pali difesi da Musso intorno alla metà del primo tempo, con un piattone finito di poco a lato. Gli altissimi ritmi di gioco hanno portato le squadre ad allungarsi, lanciando definitivamente la partita: Zeegelaar da una parte e D’Alessandro dall’altra, entrato intorno al quarto d’ora per l’infortunio di Sandro, hanno messo il turbo seminando il panico tra i difensori avversari. E se a questo aggiungiamo una difesa perentoria nello sventare qualsivoglia minaccia e uno Stefano Okaka senza pietà in zona-gol ecco che il 3-0 dei primi quarantacinque minuti diventa un’ovvia conseguenza in una prestazione collettiva che sfiora le corde della perfezionismo. 
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In tutti i nostri gol, segnati sempre di testa, contro la squadra che quest’anno ne ha realizzati di più con questo fondamentale di gioco, c’è il tocco di Rodrigo De Paul. E che tocco signori! Vellutato. Il fantasista argentino ieri pomeriggio ci ha regalato una prestazione da stropicciarsi gli occhi, a cui si aggiungono anche quello spirito di sacrificio e quella cattiveria agonistica che incarnano bene il concetto di mentalità predicato dal nostro mister. Detto di un primo tempo da manuale dobbiamo anche riconoscere che la SPAL, nel corso del secondo tempo, ha saputo metterci in difficoltà, e non poco: trovando prima la via del 3-1 attraverso una pregevole iniziativa di Petagna e poi il gol del 3-2 con un imperioso stacco di testa di Valoti, caparbio e intelligente nello sfruttare una nostra disattenzione. Semplici a quel punto è andato per l’all-in inserendo Janković, Paloschi e Antenucci – tre giocatori offensivi – a cui Tudor ha risposto per le rime inserendo Pussetto e Teodorczyk per Lasagna e uno stremato Okaka. I ritmi alti e un clima teso, con otto ammonizioni, hanno accompagnato gli ultimi scampoli di partita. Fino a quello scatto, LO scatto. L’ultimo, a recupero ormai scaduto, da parte di De Paul: che insegue Lazzari, lo inchioda, manda la sfera a lato. Qualcosa di altamente simbolico in relazione a ciò che sono stati questi mesi. Di chi ha lottato per raggiungere il proprio traguardo, e ci è riuscito. Di chi sente che l’Udinese non ha voglia di interrompere la sequenza di stagioni consecutive in Serie A. 
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La partita in pillole
 
La partita di ieri, di scena alla Dacia Arena e valida per l’anticipo della trentasettesima giornata di Serie A, è stata l’incontro diretto numero 24 della storia tra Udinese e SPAL. Il ruolino di marcia complessivo e aggiornato recita 9 successi a nostro favore, 8 per i ferraresi e 7 pareggi. La squadra di Semplici cade dopo due vittorie consecutive in trasferta, contro Empoli e Chievo, dopo aver raccolto la bellezza di 10 punti nelle ultime quattro gare di campionato. Tutt’altro discorso per noi, invece, che grazie al trionfo di ieri abbiamo raggiunto quota 8 risultati utili consecutivi nelle gare casalinghe: quest’ultimo evento è frutto di 5 vittorie (Chievo, Bologna, Genoa, Empoli e SPAL), 3 pareggi (Fiorentina, Sassuolo ed Inter) e non si verificava dall’ottobre del 2014. Grazie alla seconda doppietta consecutiva di Stefano Okaka, che sale a quota 6 reti in Serie A, e al secondo gol stagionale di Samir, inoltre, siamo stati in grado di tenere fede alla nostra tradizione: fare bottino pieno in almeno 10 match di campionato da quando ha avuto inizio l’era dei 3 punti. In tutti i nostri gol c’è un minimo denominatore comune, ovverosia Rodrigo De Paul: il fantasista argentino ieri pomeriggio ha dato spettacolo con 3 assist meravigliosi, tutti su calcio da fermo peraltro, e tutti concretizzati con un colpo di testa dai nostri marcatori. Un fondamentale che prima della gara contro la SPAL, squadra-regina del gioco aereo (16 gol segnati), non ci ha mai sorriso più di tanto quest’anno. Il nostro «diez» sale così a quota 9 gol e 8 rifiniture, partecipando attivamente al 45% dei gol complessivi realizzati dalla squadra nel campionato attualmente in corso di definizione. Ma non solo. In una gara equilibrata e altrettanto temibile, in cui il 45% del gioco si è sviluppato nella fascia centrale del campo, il 28% nella nostra metà e il 27% in quella ferrarese, De Paul è stato in grado di distinguersi ancora una volta grazie ad una prestazione TOTALE. L’argentino difatto è il nostro «field leader» in quanto a mole di gioco gestita (il 5.8% sul 37% della squadra), per numero di tocchi (73), di intercettazioni (3) e di dribbling tentati (4). Il tutto viene ulteriormente impreziosito dai 29 passaggi completati con una precisione del 91%, con Mandragora che si attesta come field leader (30 su 34) pur avendo l’88% di precisione, dai 6 key passes e dal 75% di tackle effettuati con successo (3 su 4). A tal proposito svettano le prestazioni sfoggiate da Samir, Stryger Larsen ed infine proprio Mandragora, che nei contrasti vantano il 100% di vittorie. Precisi e puntuali, come Okaka in zona-gol: per lui 2 tentativi verso la porta difesa da Gomis e altrettanti gol, a cui si somma anche il 100% di riuscita nei duelli aerei ingaggiati. Nonostante la bellezza del nostro gioco, fattispecie nel corso della prima frazione, abbiamo dimostrato di saper badare all’utile durante le offensive della SPAL: in tal senso c’è Troost-Ekong che ha effettuato ben 8 spazzate difensive, seguito da Samir e De Maio a quota 5. Nonostante gli ostacoli di percorso incontrati nel secondo tempo siamo riusciti a portare a casa 3 punti fondamentali, che danno una prova ulteriore della compattezza trovata finalmente da questo gruppo. Grazie ragazzi e grazie Mister!