29 marzo 2019
29 marzo 2019

Accadde oggi

Arne Selmosson detto Raggio di Luna

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Il 29 marzo 1931 nasce a Götene, in Svezia, Arne Selmosson, ex calciatore dell’Udinese nel 1954-55 e dal 1961 al 1964 per un totale di 117 presenze e 32 gol segnati. 
Selmosson inizia a giocare in un paesotto vicino Götene, Sil, dove il padre gestisce una segheria di cui è titolare. A 18 anni viene ingaggiato dal Jönköpings Södra ma, considerato che in Svezia il professionismo era proibito, fa anche l’idraulico. Con il Jönköpings si mette subito in evidenza, è una mezzala-attaccante di classe purissima, veloce, rapido nei movimenti, dotato di un tiro potente con entrambi i piedi e ha una capigliatura bionda e la carnagione chiara. È segnalato all’Udinese da un violinista del teatro dell’Opera di Malmo e nel 1953 è l’allenatore dei bianconeri Giuseppe Bigogno a visionarlo in occasione di due gare con la Nazionale svedese di cui Selmosson faceva parte da poche settimane. Nel primo incontro (Svezia-Finlandia) Bigogno rimane impressionato dalla personalità e dalla classe di Selmosson, nel secondo (Svezia-Belgio) è colpito da un grande gol di Arne. Bigogno ha anche il mandato da parte del Presidente Dino Bruseschi di concludere eventualmente l’operazione con il Jönköpings. In un primo momento Selmosson rifiuta il trasferimento, poi Bigogno alza la posta accontentando giocatore e squadra. Selmosson arriva a Udine nel maggio 1953 ma nel frattempo la Presidenza del Consiglio dei ministri ha deciso di chiudere le frontiere ai giocatori stranieri. Selmosson, che è in possesso di un permesso turistico, rimane per alcuni giorni in Friuli, partecipa alla prima fase della preparazione dell’Udinese ad Arta Terme ma poi, scaduti i termini del permesso, deve rientrare in Svezia. Nel 1954, grazie anche all’intervento di alcuni parlamentari friulani, viene abbattuto il muro innalzato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e possono essere tesserati Selmoson, Jensen con la triestina e Bonifaci con il Torino.
Lo svedese si mette subito in evidenza insieme a nomi come Bettini, Magli e Azimonti, ma l’inizio dell’avventura bianconera non è delle migliori: nelle prime tre gare l’Udinese subisce altrettante sconfitte. Il Presidente Bruseschi interviene nel mercato autunnale acquistando il centromediano Umberto Pinardi e la squadra ne guadagna in compattezza tanto che in poche settimane comincia la risalita.
Selmosson fa il suo primo gol il 31 ottobre 1954 durante Fiorentina-Udinse, 3-1, e una settimana dopo in Udinese-Spal segna una doppietta che permette ai bianconeri di trafiggere gli estensi al “Moretti”. Selmosson forma con Bettini un tandem tra i migliori in assoluto (nella storia ultracentenaria dell’Udinese solo quello formata da Di Natale e Sanchez risulterà più proficuo) e prima della trasferta di Roma con la Lazio del 14 novembre un giornalista udinese, Luciano Provini, nel presentare l’Udinese chiama Selmosson con l’appellativo “Raggio di Luna”. Lo svedese a Roma incanta, segna i due gol con cui l’Udinese sconfigge i capitolini e tutte le cronache esaltano Raggio di Luna. 
Garinei e Giovannini danno vita a una commedia musicale dal titolo “La padrona di Raggio di Luna”, la trama racconta che la presidentessa del Palermo aveva ricevuto in eredità dal marito il Conte Lanza di Trabia, il cartellino di un calciatore rosanero, un certo Martegai. La prima della commedia si tiene al Sistina di Roma e vi partecipa anche Selmosson accompagnato da Provini.
Lo svedese è ormai un personaggio conosciuto anche dalla cronaca ed è soprattutto uno dei giocatori migliori della serie A. Grazie alle sue prodezze, a quelle di Bettini e alla solidità della difesa e del centrocampo formato da Magli, Snidero e Menegotti, i bianconeri approdano nella primavera del 1955 al secondo posto della classifica e quando il primo maggio affrontano al “Moretti” il Milan, al comando della classifica, si trovano a sole quattro lunghezze dai rossoneri. Quella domenica leggendaria l’Udinese batte il Milan 3-2 ed è una vera e propria impresa perché per 40 minuti i bianconeri giocano senza portiere Romano che ha subito un duro colpo al capo da Nordahl. Al suo posto tra i pali si posiziona il mediano Magli e l’Udinese non solo resiste, ma segna due gol. Nella ripresa Romano rientra in campo e l’Udinese batte il Milan con tutto il Friuli che sogna il tricolore.
Alla fine del Campionato i bianconeri sono secondi a quattro punti di distanza dal Milan.
Nel 1955 il Presidente Bruseschi cede Selmosson alla Lazio insieme a Bettini. I due sono valutati complessivamente 200 milioni di Lire, una cifra irrinunciabile. Dalla Lazio arrivano in cambio due attaccanti: il norvegese Bredesen e Fontanesi più cento milioni di Lire. La Lazio con Selmosson chiude la stagione 1955-56 al terzo posto -e pensare che l’anno prima aveva terminato al dodicesimo! - posizione bissata nuovamente nella stagione ‘56-’57. La Lazio è però oberata di debiti e quando l’Inter chiede Selmosson la Lazio accetta e tratta ottenendo una caparra di 110 milioni. I tifosi biancocelesti però non ci stanno: minacciano l’assedio alla sede in Via Frattina e alla fine Selmosson rimane alla Lazio che si vede costretta a restituire la caparra. L’anno dopo, nel ‘58 la situazione economico finanziaria della Lazio precipita: la società è costretta a cedere Selmosson per potersi iscrivere al campionato. I tifosi protestano ancora, soprattutto quando scoprono che l’acquirente è la Roma. Il 10 luglio 58 tifosi furibondi invadono la sede della Lazio e si placano solo con l’intervento della polizia. Selmosson passa quindi alla Roma dove rimane sino al 1961 segnando complessivamente 31 gol – il medesimo bottino con cui aveva chiuso con la Lazio. Nel 1961 l’Udinese è all’ultimo posto, praticamente in serie B, e il Presidente Bruseschi esonera Luigi Bonizzoni sostituendolo con Alfredo Foni, ex tecnico della Roma. Foni richiama subito Raggio di Luna in Friuli, ma Selmosson non è nelle migliori condizioni fisiche essendo reduce da una patologia polmonare che ne ha condizionato il rendimento nella stagione precedente. Selmosson comunque rimane un giocatore importante: segna 6 gol, l’ultimo dei quali in serie A nella penultima giornata di Campionato con Udinese-Juventus 2-3. Dopo la retrocessione in B dei bianconeri rimangono in squadra Valenti, Burelli, Tagliavini e Selmosson che è sempre tra i migliori nonostante la quadra navighi in posizione medio bassa. A gennaio in Como-Udinese Selmosson subisce una gomitata alla schiena da parte dell’ex bianconero Giovanni Invernizzi. L’infortunio è serio, lo svedese viene ricoverato in ospedale a Udine con prognosi di grave trauma polmonare con versamento pleurico. Raggio di Luna non si arrende: disputa le ultime gare di Campionato ed è riconfermato per l’annata successiva. Nel frattempo, calano le quotazioni della squadra che alla fine della stagione retrocede in serie C. Il 14 giugno 1964 Selmosson segna un gol di straordinaria bellezza Udinese al Cagliari, salutando il suo pubblico. Per il suo ultimo atto con l’Udinese, lo svedese scende in campo a Verona con l’Hellas. Nonostante l’Udinese perda 4-2, Selmosson va ancora in gol, il suo ultimo da professionista. Dopo il ritiro rientra in patria, ma si ricorderà sempre di Udine: tornerà in Friuli nel giugno 1979 per partecipare alla festa dell’Udinese tornata in serie A dopo 17 anni e ancora nel settembre 1996 in occasione del centenario del Club. Arne Selmosson muore il 19 febbraio 2002.
Con l’Udinese Selmosson segna 32 reti in 117 partite, con la Lazio 31 gol in 100 gare e con la Roma 31 in 87 partite.


Guido Gomirato