30 septiembre 2019
30 septiembre 2019

Udinese-Bologna in pillole

Sono 25 le affermazioni dei bianconeri

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La partita della Dacia Arena di ieri pomeriggio, valida per la sesta giornata di campionato, è stata lo scontro diretto numero 69 nella storia della Serie A tra Udinese e Bologna, con lo score aggiornato e complessivo che vede i bianconeri salire a quota 25 vittorie, al netto delle 26 rossoblù e 18 pareggi. L’ultima «X» tra le due squadre, peraltro, risale addirittura al 15 settembre del 2013 (un 1–1 firmato Diamanti e Di Natale), con i friulani che vanno a inanellare la quarta vittoria consecutiva sui felsinei nelle gare casalinghe. Ma non è tutto: anche il bilancio degli ultimi cinque scontri diretti propende a favore dei bianconeri, con 4 successi ed una sola sconfitta, risalente al girone di andata dello scorso campionato di Serie A, quando i rossoblù si imposero al Dall’Ara per 2–1. 

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La chiave tattica

Una partita dalle mille sfaccettature, giocata a viso aperto da entrambe le squadre. I numeri inerenti alle zone di azione suggeriscono l’idea di un equilibrio sostanziale per i valori in campo, annacquato nel secondo tempo dalla necessità del Bologna di innalzare il baricentro alla ricerca del pareggio: di fatto il 27% del gioco si è sviluppato nella metà campo bianconera, il 22% in quella felsinea e il 51% nella fascia centrale. Nella prima frazione, al netto di un maggior possesso palla dei rossoblù (57% a 43%), l’Udinese ha risposto attraverso una precisione superiore nelle occasioni da rete prodotte: 5, delle quali 3 indirizzate verso lo specchio della porta, contro le 7 degli avversari, che sono riusciti a inquadrare i pali difesi da Musso solamente in 2 occasioni, con un tiro di Santander e una punizione calciata da Orsolini. Complice il vantaggio bianconero, siglato da Okaka, durante la seconda metà di gara il Bologna ha incrementato la mole di gioco gestita al 61% riuscendo, tuttavia, ad apportare un solo tiro nello specchio, su 4 tentativi totali. Numeri che, di riflesso, testimoniano la grande solidità difensiva dei bianconeri: 21 contrasti conclusi positivamente, a 13, con una percentuale di successo pari all’84%, cui si addizionano anche 20 spazzate difensive. In merito alle fasce d’attacco il lato più utilizzato è stato quello sinistro, presidiato da Larsen, al primo assist in campionato, mentre il resto della transizione offensiva bianconera si ripartisce equamente tra out di destra (27%) e via centrale del campo (27%). L’Udinese, inoltre, ha concluso il 36% delle occasioni da gol prodotte dall’interno dell’area di rigore, cercando invece la soluzione dalla lunga distanza nel 64% dei casi. Dati che in un certo senso confermano e sottoscrivono l’alto coefficiente di difficoltà dell’avversario incontrato: di fatto, al fischio di inizio della partita di ieri, il Bologna si è presentato alla Dacia Arena come squadra che ha concesso meno tiri agli avversari nell’attuale Serie A (48, in media 9.6 partita). 

La prima da titolare di Okaka

Prima partita dal primo minuto, e prima rete in campionato dopo le 6 della scorsa stagione. Stefano Okaka ha riabbracciato l’Udinese: sin dal primo momento ha messo a servizio della squadra tutto sé stesso, con un atteggiamento icastico e altrettanto generoso. Nel match di ieri, marcatura decisiva a parte, l’attaccante nativo di Castiglione al Lago ha provato 3 volte la conclusione a rete, andando on target verso la porta presidiata da Łukasz Skorupski in 2 occasioni. A tutto questo và addizionato un rilevante apporto in termini difensivi, attraverso 3 contrasti e 7 duelli aerei ingaggiati, e nella fase di costruzione della manovra, con 17 passaggi completati su 23 tentati (74%) e 1 key pass. Una prova brillante, e di grande spessore, che eleva Okaka come indiscusso man of the match. 

La costante Jajalo

Sembra proprio averci preso gusto, Mato Jajalo, a salire in cattedra. Il centrocampista bosniaco nella prima frazione di gioco si è contraddistinto come field leader assoluto della manovra bianconera, in virtù del 7.0% di possesso palla amministrato, sul 43% totale della squadra, e un tasso di precisione dell’86% nei passaggi (25 riusciti su 29 tentati). Due criteri statistici che sono andati in diminuendo nella seconda metà di gara, senza tuttavia dissiparsi in termini qualitativi: la mole di gioco gestita è scesa al 5.4% (sul 39%), infatti, con un’accuratezza nel fraseggio pari all’83% (35 su 42). A questo si aggiungono 1 key pass, il 100% di successo nei dribbling (2 su 2), il 67% di contrasti vinti (2 su 3) e, infine, anche 1 passaggio intercettato. 

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