25 noviembre 2019
25 noviembre 2019

Sampdoria-Udinese in pillole

Numeri e statistiche della sfida del Luigi Ferraris

UC_Match-Report_sito.jpg
Il match del Marassi di ieri sera, valido per la tredicesima giornata di campionato, è stato l’incontro diretto numero 77 nella storia della Serie A tra l’Udinese e la Sampdoria, con lo score complessivo e aggiornato che recita 32 successi in favore dei blucerchiati, 22 per i friulani ed, infine, 23 pareggi. La vittoria degli uomini di Claudio Ranieri rompe il sostanziale equilibrio di risultati tra le due squadre (cinque vittorie a testa e quattro pareggi)

Statistiche: powered by OPTA

La chiave tattica
Una partita giocata con una buona intensità, decisa da errori e “colpi” individuali. L’Udinese fin dai primi minuti ha cercato di incanalare a proprio favore l’economia della gara attraverso una manovra rapida e precisa, arrivando a gestire il 63% del possesso palla (con un tasso di precisione dell’88%) intorno al primo quarto d’ora di gioco. Sotto il profilo tattico la squadra di Luca Gotti si è presentata allo stadio Marassi con il classico 3–5–2, pronto a mutare in un 4–3–3 durante il primo palleggio dei difensori blucerchiati, con Stryger Larsen alto a sinistra e Opoku sempre pronto a scalare sulla linea dei difensori. Questo incipit tattico, nel primo tempo, ha portato la catena di centrosinistra a gestire una mole di gioco nettamente superiore rispetto all’out opposto: Nuytinck e lo stesso Larsen, infatti, hanno amministrato rispettivamente l’8.7% e il 7.4% del possesso palla friulano, mentre Opoku si è attestato all’1.8%. Intorno alla mezz’ora la Sampdoria ha cominciato a ingranare la marcia con 6 tiri tentati (1 on target) a 3, pur mostrando una certa imprecisione nel palleggio (76% di accuratezza, al netto dell’82% degli ospiti) e una netta inferiorità nel possesso palla (40%–60%): non a caso la rete realizzata da Nestorovski, la prima, con la maglia bianconera, è nata da un’incomprensione al limite dell’area di rigore tra Ekdal e Bertolacci. Il vantaggio friulano è durato circa ventidue minuti, sino al momento in cui Gabbiadini ha rimesso in equilibrio le sorti della gara, con una chirurgica punizione dopo una dozzina di secondi dalla fine dell’extratime. La prima metà di gara ha sancito un equilibrio tra le due squadre: 10 tiri a 3 per la Samp (4–1 on target), 46%–54% di possesso palla per gli ospiti, che non sono mai scesi sotto l’80% di precisione nella costruzione della manovra. L’espulsione per doppia ammonizione di Jajalo, dopo sei giri di orologio della ripresa, ha sicuramente “deformato” le statistiche inerenti alle zone d’azione, con l’Udinese che ha dovuto abbassare il proprio baricentro e trasversalmente ha faticato a mantenere la stessa qualità di palleggio della prima frazione: di fatto il 51% del gioco si è sviluppato nel corridoio centrale, il 17% nella porzione di campo blucerchiata e il 32% in quella ospite. La Samp, dal proprio canto, forte della superiorità numerica, ha tentato 21 tiri (dei quali 10 on target, a 2) crescendo fino al 56.4% in quanto a mole di gioco gestita. L’Udinese per riflesso, con gli ingressi di Pussetto e Teodorczyc, ha cercato di disporsi in campo con un’accentuata trazione anteriore, senza perdere tuttavia la sua solidità difensiva: 17 contrasti compiuti a 15 (11–6 vinti), 28 spazzate a 11, 100 recuperi difensivi a 74 e, infine, 6 passaggi intercettati a 5. Nella fase di transizione offensiva i bianconeri hanno sfruttato nel 50% dei casi la fascia sinistra, con 16 attacchi, mentre l’out destro e il corridoio centrale si suddividono equamente il restante 50% (5 attacchi per settore). A decidere la partita è stato il rigore di Gastón Ramírez, al secondo gol in campionato dopo quello segnato al Lecce, nel decimo turno. Nonostante l’uomo in meno l’Udinese ha concluso il 43% delle proprie occasioni in area di rigore, mentre nel 57% dei casi ha cercato la soluzione dalla lunga gittata.  

La costanza di Nuytinck
Terza partita consecutiva da titolare per il centrale difensivo olandese, autore di una prova sicura e attenta. Nuytinck ha amministrato il 6.8% del possesso palla complessivo bianconero (field leader) attraverso 81 tocchi compiuti e 51 passaggi completati positivamente su 62, dunque con un tasso di accuratezza nel fraseggio pari all’82%. Oltre ai compiti di primo palleggiatore, ancora più netti nella prima frazione (8.7% di possesso, 90% di precisione), a impreziosire la prestazione del difensore di Malden ci sono 29 recuperi difensivi, 1 passaggio intercettato, 3 contrasti vinti su 4 (75%), il 60% di successo nei duelli aerei, 7 spazzate difensive (field leader) e 1 key pass. 

De Paul, partita di sostanza
Un’altra prestazione generosa da parte del fantasista argentino. Rodrigo De Paul ha gestito il 5.0% del possesso palla friulano, attraverso 70 tocchi e 31 passaggi completati positivamente su 42 totali. A questo si sommano 4 contrasti vinti su 6 (67%), 5 dribbling riusciti su 6 tentati (83%), 1 duello aereo e 1 passaggio intercettato.

Statistiche powered by whoscored