06 February 2020
06 February 2020

Marino: "Abbiamo due giocatori per ogni ruolo"

Il Responsabile dell'Area Tecnica traccia un bilancio del mercato invernale dell'Udinese

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A margine della presentazione ufficiale di Marvin Zeegelaar e Sebastian Prodl, il responsabile dell'area tecnica Pierpaolo Marino ha chiarito alcuni aspetti relativi alla sessione invernale di calciomercato appena conclusa.

Al termine del mercato estivo è stato detto che la nostra rosa fosse troppo larga e che non era stato ceduto alcun giocatore di quelli in sovrannumero, ora invece, dopo aver sistemato la squadra in una situazione di classifica serena e prospettica, nel momento in cui abbiamo effettuato determinate operazioni, riceviamo la critica opposta, che non ritengo faccia parte della realtà dei fatti. Abbiamo 19 giocatori di movimento per 10 posti e alcuni di loro rivestono più ruoli.

Avevamo promesso di rinforzare il reparto esterni e lo abbiamo fatto con Zeegelaar, che avevamo provato a riportare a Udine già lo scorso luglio. C’erano altri club interessati a lui e noi, con pazienza, lo abbiamo seguito anche quando la campagna acquisti era ferma. Marvin è un giocatore “pronto” perché conosce già l’Udinese, con cui ha avuto modo di dimostrare le sue qualità nella seconda metà della scorsa stagione.

Prodl, seppur non giovanissimo, è un giocatore di prospettiva. Abbiamo bisogno di lavorare anche sulle certezze dell’anno prossimo, ma Sebastian ci tornerà utile già nel finale di questo campionato.

Il fatto che alcuni giocatori siano arrivati dal Watford è da considerarsi un fatto virtuoso. Abbiamo cercato altrove giocatori di 20-21 anni che però, seppur ancora non maturi, avevano già richieste per decine di milioni. La sinergia col Watford ci dà un valore aggiunto: Sema, Okaka, Zeegelaar e Prodl sono tutti giocatori importanti, se avessimo voluto comprarli avremmo dovuto spendere decine di milioni (il Watford, per esempio, aveva pagato 15 milioni per Okaka). La cessione di Pussetto, invece, ci ha permesso di realizzare una plusvalenza. 

Per la prima volta non abbiamo ceduto nessun giocatore importante né a luglio né a gennaio, pur avendo ricevuto richieste per tutti e riuscendo a fatica a trattenerli. Opoku ha fatto 5 presenze in un ruolo dove non voleva giocare (esterno di difesa), ha chiesto la cessione perché da centrale difensivo non sarebbe mai riuscito a giocare. Trattenere chi non supera una singola presenza da titolare su 18 partite non fa bene al giocatore, che è meglio rivalutare in altre squadre, come nel caso di Barak. È stato Antonin stesso a chiedere di andar via perché a Udine non trovava spazio.

Abbiamo un tetto massimo di giocatori non formati in Italia da dover rispettare: se non avessimo ceduto Pussetto non avremmo potuto far tornare Zeegelaar e sulla corsia mancina Sema sarebbe rimasto l’unico interprete.

Alle parole di Pierpaolo Marino si sono aggiunte quelle del Direttore Generale Franco Collavino:

La collaborazione col Watford è uno degli aspetti più innovativi che si possano vedere nel calcio moderno. Ci ha consentito di portare a Udine dei giocatori di livello, mentre quelli che da noi non trovavano spazio sono stati valorizzati nel club londinese. Un nome su tutti quello di Ighalo, oggi richiesto dal Manchester United.
 
 Il mercato invernale ha evidenziato un comportamento coerente da parte della società: avevamo annunciato a dicembre ciò che effettivamente abbiamo fatto a gennaio.

Sono contento che i nostri tifosi comprendano e apprezzino le nostre iniziative. Quest'anno abbiamo superato il tetto dei 14mila abbonati e la Dacia Arena è il terzo stadio d'Italia, dopo quelli di Cagliari e Juventus, per fattore di riempimento.