23 March 2020
23 March 2020

Tenore: "Prima di tornare in campo i contagi devono calare"

Le parole del responsabile sanitario bianconero a Udinese Tonight

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Il dottor Fabio Tenore, responsabile sanitario di Udinese Calcio, è intervenuto via Skype a Udinese Tonight per spiegare come è stato trascorso il periodo di quarantena dai bianconeri e secondo quali modalità dovrà avvenire la ripresa degli allenamenti.

Nel momento in cui sono stato avvisato dalla Fiorentina circa la positività di Vlahovic al Covid-19, ho subito informato il Centro di prevenzione di Udine. La quarantena si attiva per chi è stato a contatto stretto con un positivo (ovvero per un tempo di almeno 15 minuti), e così tutta la prima squadra è stata messa in isolamento. Il giorno dopo abbiamo concordato assieme allo staff tecnico il piano di gestione per le due settimane seguenti: tutti i calciatori sono stati dotati di un termometro e sono stati tenuti a comunicare ogni giorno la loro temperatura corporea e il loro stato di salute. Poi abbiamo provveduto a portare a casa di ogni calciatori cyclette e tapis roulant per svolgere un programma di allenamento domestico; inoltre è stata attivata una convenzione con alcuni ristoranti per portar loro i pasti a domicilio. Tutti i giocatori stanno bene e nessuno ha presentato i sintomi del Coronavirus.

Ha avvertito preoccupazione tra la squadra?
Sì, specie da parte di chi ha moglie e figli a casa e di chi voleva tornare a casa dalle loro famiglie all'estero.

Cosa pensa della ripresa del campionato e degli allenamenti?
La salute di ogni singolo è la nostra priorità, bisogna ripartire solo nel momento in cui sussisteranno le condizioni perché ciò avvenga nella massima sicurezza

Quali sono?
Per prima cosa la curva dei contagi in regione deve calare. Fatico a pensare a una ripresa se le nostre terapie intensive sono ancora in emergenza (cosa succederebbe in tal caso se un nostro giocatore dovesse infortunarsi?). Poi per una decina di giorni si ripartirà con delle sedute individuali a piccoli gruppi, prima di aprire agli allenamenti collegiali.

Lei, da medico, come sta vivendo questi giorni?
Mi sento più fortunato rispetto ai colleghi che si trovano in prima linea.