20 ottobre 2016
20 ottobre 2016

Udinese Calcio e Fecafoot insieme per lotta a povertà

Presentata in conferenza stampa la firma per l'accordo tra la società bianconera e la Federazione camerunense, insieme alla Regione e al Comune di Udine

DSC_6072.JPG
"Un progetto importante, che mira a favorire la condizione sociale di un Paese africano, il Camerun, che vanta una oramai consolidata tradizione calcistica, e che apre nuove prospettive di collaborazione per la formazione degli atleti e dei tecnici anche nella nostra realtà". Con queste parole, l'assessore regionale allo Sport, Gianni Torrenti, ha commentato la firma dell'accordo avvenuta alla Dacia Arena a Udine, tra l'Udinese Calcio Spa, la Federazione camerunense gioco calcio (Fecafoot), la Regione e il Comune di Udine, per avviare una sinergia tra il mondo calcistico friulano e quello camerunense. Protocollo, che implementerà attraverso la consolidata esperienza del Friuli Venezia Giulia un'azione virtuosa nella società del Camerun, concorrendo alla lotta all'analfabetismo e alla povertà. Un accordo, che come ha infatti rilevato Torrenti, consentirà, nel contempo, di assicurare un futuro più certo e sereno a tanti giovani africani appassionati di sport, con grandi potenzialità, ma al momento senza prospettive, e di occupare ex calciatori camerunensi, che non hanno potuto o saputo progettare un'adeguata conclusione alla propria carriera agonistica. Impiegando questi ultimi nella formazione dei futuri calciatori, togliendoli, come ha precisato il sindaco di Udine, Furio Honsell, dalla strada e da condizioni di vita spesso non facili. Il protocollo, siglato per l'Udinese Calcio Spa da Alberto Rigotto, direttore generale, e da Tombi A Roko Sidiki, presidente della Federazione calcistica del Camerun, prevede infatti, come ha spiegato il direttore sportivo della società bianconera, Nereo Bonato, la cooperazione nel settore della formazione dei giovani agli studi, e alla pratica del calcio. "Contempla infatti - ha aggiunto Torrenti - di coniugare l'istruzione scolastica dei giovani con la preparazione atletica e agonistica, contribuendo alla lotta alla povertà e all'analfabetismo, e vuole introdurre delle buone prassi nella formazione e nella crescita agonistica dei giovani, implementando in tutto ciò la secolare esperienza della principale società calcistica regionale; ma anche offrendo loro, in prospettiva, sbocchi occupazionali". "L'iniziativa, mira a trasferire - ha soggiunto Torrenti - la conoscenza, la capacità formativa non soltanto all'agonismo ma anche allo stare nella società, che gli ex atleti potranno infondere nei futuri sportivi; trasmettendo altresì loro gli ideali che animano da sempre il movimento dello sport". "Che nella società calcistica udinese - ha detto l'assessore - trovano un'espressione rappresentativa dell'intero calcio regionale". "Il Camerun - ha concluso - è una delle Repubbliche africane nelle quali la democrazia è un fatto consolidato, e che a livello calcistico ha già raggiunto traguardi importanti". La Federazione calcistica camerunense è nata nel 1981. Sostiene, come ha precisato il presidente Tombi A Roko Sidiki, un piano che punta alla individuazione dei talenti per fronteggiare la povertà endemica, che interessa gran parte della popolazione. Distogliendo i giovani che altrimenti attratti dalle nuove tecnologie rimarrebbero chiusi nelle loro case anche per giocare, per indurli a uscire all'aria aperta, a incontrarsi, a confrontarsi con gli altri, secondo i sani principi dello sport. Questo programma, risulta così complementare anche alla formazione scolastica, nella quale lo sport è purtroppo visto come un elemento marginale. Oggi, come ha ricordato il presidente camerunense, molte famiglie spingono i loro figli ad avviarsi al mondo del calcio, nella speranza che essi possano vivere un futuro migliore, ma questo percorso, se non corretto, reca dei rischi. Il programma della Fecafoot, al quale l'accordo siglato si riferisce, prevede la formazione calcistica e scolastica per i giovani provenienti da famiglie povere, tornei di selezione tra giovani calciatori, il miglioramento della competitività nelle selezioni nazionali delle categorie giovanili, la formazione e il rafforzamento delle capacità degli educatori, la creazione di infrastrutture sportive e il rafforzamento istituzionale e della formazione, con la creazione del Centro federale di allenamento sul modello sport-studio. L'accordo ha durata triennale ed è rinnovabile.