09 marzo 2020
09 marzo 2020

Udinese-Fiorentina in pillole

Il report statistico della gara contro i viola

UC_Match-Report_sito (4).jpg
Il match andato in scena ieri sera alla Dacia Arena, valido come recupero del ventiseiesimo turno di campionato, è terminato con il risultato di 0–0: un pareggio dunque, a reti bianche, il ventisettesimo complessivo su 88 precedenti nella storia della Serie A tra l’Udinese e la Fiorentina, che completano poi il quadro generale dei face to face con 20 successi bianconeri e 41 dei gigliati. L’ultima striscia di quattro pareggi consecutivi dei friulani risaliva all’ottobre/novembre 2011, con Francesco Guidolin alla guida della squadra (Catania, Bologna, Chievo Verona e Parma).

La chiave tattica

Tra moduli speculari e grande metodismo Udinese e Fiorentina hanno dato vita ad una partita dalla doppia faccia, in cui coabitano i ritmi più elevati del primo tempo e quelli più compassati della ripresa. Gotti e Iachini hanno condotto una lunga sfida agli scacchi, tra richiami a gran voce e piccoli aggiustamenti tattici: il primo ha tentato di stringere immediatamente in una morsa la regia di Milan Badelj, attraverso il pressing aggressivo di Okaka e Nestorovski, per poi indirizzare in marcatura sugli esterni gigliati De Paul e Mandrangora. Il secondo, al contrario, individuando nell’eccessiva libertà di manovra concessa a Mato Jajalo uno dei pericoli maggiori, non ha perso tempo nell’impiegare lo stesso Badelj come ostacolo nel cuore della fase d’impostazione bianconera. Intorno al primo quarto d’ora le due compagini hanno imbastito un paio di occasioni da gol, con Lirola e Mandragora, praticamente equivalendosi nei numeri inerenti a possesso palla e precisione nel fraseggio: la Fiorentina ha amministrato una mole di gioco maggiore (46%–54%), ma pur avendo 8 punti percentuali in meno l’Udinese ha comunque mostrato un tasso d’accuratezza superiore alla squadra ospite (90%–88%). A tal proposito, Rodrigo De Paul ha vestito come suo solito i panni dell’uomo in più: l’argentino durante la prima frazione ha controllato l’8.6% totale del possesso palla dell’Udinese (51%), attraverso 48 tocchi e 32 passaggi riusciti su 38 (tasso d’accuratezza dell’89%). Dopo la mezz’ora il ritmo della partita è aumentato notevolmente, come le occasioni da gol, del resto: la prima è capitata a Okaka, che da pochi passi non è riuscito a trovare la porta difesa da Drągowski, di testa, mentre la seconda porta la firma di Milenković, bloccato solo dal palo. Complessivamente nel primo tempo l’Udinese avrebbe meritato qualcosa in più della squadra ospite, almeno guardando ai numeri: 51%–49% nel possesso palla, con una precisione nel fraseggio dell’85% per entrambe, 75%–25% di successo nei duelli aerei, 75%–71% nei contrasti riusciti (6–5 vinti), 41–36 nei recuperi (6–5 nelle ripartenze costruite da recupero) e 2–1 nelle reali occasioni da gol create, nonostante il maggior numero di tentativi della Fiorentina (4–5). Buona parte del merito non può che andare alla difesa bianconera, capace di produrre 9 spazzate difensive (4 di Becão, 3 di Ekong, 1 per Nuytinck e Larsen) e 2 intercetti. L’Udinese ha costruito la maggior parte delle proprie trame offensive sfruttando la fascia destra (25, poi 18 sulla sinistra e 9 dal centro), concludendo nel 43% dei casi dall’interno dell’area di rigore. I bianconeri, inoltre, si sono equivalsi con la Fiorentina anche nei numeri inerenti alle zone di campo: infatti il 46% del gioco complessivo s’è sviluppato nel corridoio centrale, il 27% nel terzo di campo friulano e il 27% in quello ospite. Considerando la gara nella sua interezza la Fiorentina è cresciuta notevolmente nella densità del palleggio (44%–56%), e anche nella qualità del gioco (82%–84% di precisione), mentre l’Udinese ha trovato più soluzioni in attacco (14–9 nei tiri) e ha mostrato maggior solidità difensiva (20–10 nei contrasti vinti, 12–10 nei passaggi intercettati, 27–18 nelle spazzate, 11–5 nei duelli aerei e 108–58 nei recuperi difensivi). Ci sono ancora parecchie cose su cui lavorare, per migliorare e per crescere, sia in termini di gioco che d’identità del gruppo. Ma il traguardo non è poi così lontano. Non resta che continuare a inseguirlo.

Bram Nuytinck

Attento, puntuale, preciso ai limiti del chirurgico in fase difensiva. Federico Chiesa e Dušan Vlahović sono indubbiamente il nuovo che avanza in casa Fiorentina, ma in marcatura il centrale olandese ha mostrato una solidità atletica e un livello di concentrazione altissimi. La prestazione complessiva di Nuytinck si autonobilita attraverso il 100% di successo nei contrasti (4 su 4), e nei duelli aerei, a cui vanno a sommarsi anche 3 spazzate e ben 22 recuperi difensivi (field leader dell’Udinese, 3 in meno rispetto a Cáceres, field leader del match). Non è mancato, inoltre, il solito apporto qualitativo nella gestione del possesso palla: il 5.3% del 44% totale, attraverso 61 tocchi compiuti e ben 40 passaggi completati positivamente su 50 tentati, dunque con un tasso di precisione pari all’80%.