«Mancano diversi match alla fine del campionato e quindi la classifica la guardo relativamente». Consapevolezza del rischio, ma senza alcuna paura di lottare. Così ha esordito Davide Nicola al termine della sfida contro il Napoli, nella conferenza stampa post partita. Sempre schietto, ma finemente lucido. Com’è nel suo stile, del resto. «Ci sono alcuni momenti in cui sembra possibile fare punti: ciò che è vero, e ciò che so, è che i risultati odierni hanno richiamato diverse squadre nella corsa alla salvezza» ha spiegato il Mister, senza mezzi termini, riferendosi alle importanti vittorie ottenute da Bologna, Empoli e SPAL nel weekend appena trascorso. «Dobbiamo lottare e sudarci ogni singolo punto in classifica, quello che conta adesso è il fatto di voler credere a tutti i costi nel nostro gioco», ha detto, dopo un 4-2 in cui certamente non è mancata la reazione dei nostri giocatori, che hanno dato del filo da torcere alla seconda forza del campionato.na.
Dopo la doverosa premessa, in cui si uniscono il bisogno della squadra di trovare una maggior consapevolezza nei propri mezzi e la necessità di riprendere a incettare punti fondamentali in chiave salvezza, il tecnico piemontese non ha fatto mancare la sua analisi della partita: «Quella contro il Napoli è una sconfitta che dipende dalla supremazia tecnica dei singoli: la nostra unica pecca è stata il gol del 3–2, un peccato», ha rimarcato Nicola riferendosi al gol di Milik, arrivato sugli sviluppi di un corner a poco più di dieci minuti dall’inizio della seconda frazione di gioco. «Bisogna tener presente anche la bravura degli avversari», ha proseguito, focalizzandosi poi sul gioco proposto dai nostri: «c’eravamo: dal punto di vista dell’entusiasmo, della manovra e della compattezza siamo stati bravi». E dopo aver parlato di approccio al match il mister si è focalizzato anche sul modulo: «per gran parte della partita abbiamo cercato di comprendere se i comportamenti che alleniamo possano costituire delle importanti risorse, abbiamo cercato di giocare in maniera diversa. Abbiamo proposto anche una linea a quattro, ma con questo sistema di gioco diventa necessario difendere anche con i centrocampisti. Provo sempre a far coesistere alcuni giocatori, ma tanti di loro vanno supportati e aiutati, dobbiamo essere più propositivi, ma solidi, perché se attacchi ma concedi diventa più difficile», ha spiegato.