Il Direttore dell'Area Tecnica è intervenuto in diretta a "Udinese Tonight", il talk show bianconero di Udinese TV.
Ecco le sue dichiarazioni:
Innanzitutto bisogna ricordare tra il dire e il fare naturalmente c’è differenza. Un conto sono le voci di mercato, un altro invece la possibilità che queste si traducano in effettivi trasferimenti. Lo scambio Petagna-Lasagna? Non avrebbe senso, ma premetto che non ci sono stati contatti tra le due società. Per noi non avrebbe senso visto che abbiamo già Okaka, e ce lo teniamo stretto, con quelle caratteristiche, e poi dovremmo andare a sostituire Lasagna che ha caratteristiche completamente diverse da questi due attaccanti. Quindi da un punto di vista tecnico lo scambio per l’Udinese non ha alcuna valenza di convenienza. Poi vorrei precisare che la Juventus ha un diritto di recompra per Mandragora che si deve concretizzare entro il 30 agosto e quindi staremo a vedere cosa accadrà. Dal punto di vista della guarigione del calciatore dico che le cose stanno andando molto bene per cui è possibile che il ragazzo per novembre possa essere già in grado di allenarsi.
Ecco le sue dichiarazioni:
Innanzitutto bisogna ricordare tra il dire e il fare naturalmente c’è differenza. Un conto sono le voci di mercato, un altro invece la possibilità che queste si traducano in effettivi trasferimenti. Lo scambio Petagna-Lasagna? Non avrebbe senso, ma premetto che non ci sono stati contatti tra le due società. Per noi non avrebbe senso visto che abbiamo già Okaka, e ce lo teniamo stretto, con quelle caratteristiche, e poi dovremmo andare a sostituire Lasagna che ha caratteristiche completamente diverse da questi due attaccanti. Quindi da un punto di vista tecnico lo scambio per l’Udinese non ha alcuna valenza di convenienza. Poi vorrei precisare che la Juventus ha un diritto di recompra per Mandragora che si deve concretizzare entro il 30 agosto e quindi staremo a vedere cosa accadrà. Dal punto di vista della guarigione del calciatore dico che le cose stanno andando molto bene per cui è possibile che il ragazzo per novembre possa essere già in grado di allenarsi.
Abbiamo partecipato alla riunione che ha visto mettersi in atto la votazione sulle due date alternative per l’inizio della nuova stagione: il 12 e il 19 settembre. Noi abbiamo votato per il 19 in accordo anche con Gotti e con il preparatore Brignardello perché si ritiene che questo sia il programma più logico per ottenere almeno una parvenza di preparazione per il campionato e allo stesso tempo concedere anche un paio di giorni di riposo in più ai giocatori che hanno fatto questo tour de force con 12 partite in poco più di un mese. Sarà una stagione anomala anche tutta la prossima perché ci saranno molti turni infrasettimanali. Questo penalizzerà i sudamericani che senza il turno del 3 gennaio avrebbero potuto trascorrere almeno qualche giorno presso le famiglie in Sudamerica ma ciò non sarà possibile. Credo che queste siano date logiche e la votazione in Lega ha visto trionfare l’ipotesi del 19 rispetto al 12, quasi tutte le società erano d’accordo.
6 in pagella all’Udinese? No, non sono d’accordo per alcuni motivi. Merita almeno un 6,5, senza esagerare con voti altissimi ma un mezzo voto in più sì. Gliel’avrei dato non foss’altro perché comunque la squadra ha fatto 24 punti nel girone d’andata. È vero, immediatamente prima della pandemia la squadra ha avuto un calo di punti dovuto a 4 pareggi consecutivi ma sono stati dei pareggi sfortunati, soprattutto quello di Bologna arrivato nei minuti di recupero. Pareggi che ci hanno fatto perdere i 12 punti di vantaggio che avevamo conquistato sulla terzultima. Poi però ha fatto 17 punti nel post Covid, riprendendo la media punti dell’andata. Secondo me comunque è stato un buon campionato perché l’Udinese è stata sempre a buona distanza dalla zona bollentissima della classifica tranne nel periodo dei 4 pareggi durante il quale i punti di margine erano diventati 3. Poi però, nonostante un calendario terribile alla ripresa, quando tutti ci pronosticavano come prossimi al precipizio in classifica, l’Udinese ha conquistato la salvezza con tre turni di anticipo, facendo addirittura 12 punti fuori casa. Anche per l’impegno e l’attaccamento ai colori sociali che hanno sempre dimostrato i giocatori mi sento di dare quel mezzo voto in più. Ma lo faccio da padre di famiglia, non da opinionista. Lo dico dall’interno con la possibilità di dire una cosa che secondo me è giusta e va riconosciuta. Volevo dire poi una cosa sull’importanza del pubblico: il fatto stesso che dopo il lockdown con gli stadi chiusi abbiamo raccolto meno punti in casa che in trasferta la dice lunga sulla simbiosi fra tifo e squadra e su quanto conti lo stadio per noi. Perché probabilmente qualche punto in più in casa con l’apporto del nostro pubblico l’avremmo fatto e ora magari staremmo parlando di un’Udinese che avrebbe finito alla pari di quelle squadre, come Parma e Verona, che sono state elogiate per il campionato disputato. Quindi c’è da riflettere anche sul fatto che con la Dacia Arena chiusa l’Udinese ha invertito la sua rotta: all’andata eravamo tra le squadre che avevano raccolto meno punti in trasferta e invece dopo il lockdown siamo stati una squadra corsara, capace di vincere su campi importanti come quello dell’Olimpico.
Sicuramente noi da qualche giorno stiamo parlando con Gotti. Sui programmi c’è unità di vedute e non c’è alcun dubbio nemmeno sulla volontà della società di trattenerlo. Poi sapete che ci sono altri aspetti della trattativa che approfondiremo nei prossimi giorni con calma ma la volontà del club c’è e anche mi pare quella di Gotti. Poi va tramutato tutto in pratica.
Il gruppo dell’Udinese è un gruppo molto sano. È un gruppo che si è sempre messo a disposizione dei tecnici, in particolare con Gotti, e devo dire che Gotti ha saputo valorizzare questo aspetto. Di base sono un gruppo che da tutto come professionalità, atteggiamento, anzi forse i giocatori con maggiore peso sul mercato sono quelli che tirano la carretta sempre, seguiti da tutti e questo è molto bello. Per quanto riguarda Gotti, naturalmente ci fa piacere che tutti sollecitino la sua riconferma che la società sta tentando di ottenere. Però non dimentichiamo che ci siamo trovati di fronte a tanti scettici nel momento in cui abbiamo deciso di rischiare su Gotti. Da un lato ci riteniamo anche protagonisti in positivo di questa scelta, che è stata coraggiosa, e che probabilmente la società avrebbe pagato a caro prezzo se le cose fossero andate in maniera diversa. Quindi bravo Gotti e brava anche la società che ha deciso di rischiare. Non dimentichiamo che Gotti, all’inizio, aveva detto di non sentirsi un allenatore in prima, e noi abbiamo avuto il coraggio di convincere lui, i giocatori e la piazza.
De Paul? Mi sorprende un po’ il tono della discussione su di lui perché sembra che stiamo parlando di un giocatore che è già andato via o che ha salutato. Io non la vedo così semplice la questione perché innanzitutto tengo conto di tutte le considerazioni che sono state fatte in positivo e quindi ne deduco un valore di mercato e bisogna vedere se questo mercato post pandemico è in grado di reggere tale valore. Ad oggi i grandi Club stanno facendo molte operazioni di scambio e per ora hanno speso soldi su giocatori già fermati. Non vedo uno scenario in cui dobbiamo considerare De Paul fuori dai giochi dell’Udinese. Tra l’altro bisogna considerare che il ragazzo non sta male a Udine, si è integrato con la sua leadreship nell’Udinese. Inoltre non solo deve andare in una squadra grande che accontenti lui e l’Udinese sulla valorizzazione del suo contratto e del cartellino ma deve anche andare in una squadra il cui piano tattico preveda il suo utilizzo a tempo pieno in modo da non perdere il posto in Nazionale. I tasselli non sono così semplici e tra un po’ il mercato delle grandi squadre andrà a finire il suo budget, per cui prima di salutare De Paul starei molto attento anche perché la famiglia Pozzo è in grado di mantenere la quotazione del giocatore. Non vedo peregrina l’ipotesi che De Paul possa rimanere a Udine volentieri. È chiaro che oggi deve parlare delle sue aspirazioni, però dopo ci deve essere un progetto economico e tecnico della trattativa che soddisfi tutti. In particolare quello tecnico perché De Paul è proiettato molto a conservare la sua titolarità nella nazionale argentina e un grande club potrebbe accontentarlo economicamente ma non garantirgli la titolarità.
Sema? Come sapete è in prestito dal Watford e la situazione è in evoluzione. La proprietà delle due squadre è la stessa ma i progetti tecnici sono diversi. Io situazioni già decise non ne ho viste. Dobbiamo essere soddisfatti della sinergia con il Watford che ha portato da noi giocatori importantissimi, Sema ha fatto un grande campionato e Okaka ha fatto 8 goal, quasi tutti da tre punti. Okaka è un giocatore che non saremmo stati in grado di permetterci senza la sinergia con il Watford.
Ritiro? Pensavamo di convocare i giocatori per il 17/18 agosto. Se la data di inizio Serie A verrà confermata potremmo convocarli un paio di giorni dopo. Ma sono date in continua evoluzione.