La partita in pillole
Il primo e inedito face to face da allenatori tra Igor Tudor e Aurelio Andreazzoli termina con un successo in favore del nostro tecnico, che in tre partite ufficiali di campionato ha inanellato sette punti sui nove disponibili. Quello andato in scena alla Dacia Arena ieri pomeriggio è stato il ventiquattresimo scontro diretto nella storia del campionato di Serie A tra l’Udinese e l’Empoli, con lo score complessivo e aggiornato che recita 10 vittorie a nostro favore, 6 per la compagine toscana e 8 pareggi. I gol segnati nelle suddette partite sono 53: 31 di questi si tingono del nostro bianconero, 22 dell’azzurro dei rivali. A suggellare la nostra quarta vittoria casalinga consecutiva – in seguito a quelle contro Chievo Verona, Bologna e Genoa – nonché quinto risultato utile (1–1 contro la Fiorentina del 03/02) ci hanno pensato Rodrigo De Paul, che alla centesima presenza in Serie A con la nostra maglia si è tolto la soddisfazione di segnare una pregevole doppietta (salendo così a quota 9 reti in campionato) e Rolando Mandragora, match winner odierno e autore di 2 gol nelle ultime 3 gare successive alla sosta per le Nazionali. Inutili per gli uomini di Andreazzoli, passati per due volte in vantaggio, il quattordicesimo sigillo di Francesco Caputo e il quinto del bosniaco Rade Krunić, che con la rifinitura del momentaneo 1-0 è salito anche a quota 5 assist. Se per l’Empoli continua a perdurare un autentico tabù legato alle trasferte, con appena 4 punti racimolati e 34 gol subiti nella stagione attualmente in corso d’opera, per noi il trionfo di oggi è quanto mai fondamentale al fine di bypassare il record d’imbattibilità casalingo risalente al settembre 2013: in quella occasione restammo imbattuti contro Parma (v), Bologna (n), Genoa (v) e Cagliari (v). Nelle ultime 5 in casa il saldo della nostra differenza reti segna un incoraggiante +5, anche per merito dei due clean sheet di Musso contro Chievo e Genoa, mentre in zona gol – se si considerano le trasferte con Juventus e Napoli – siamo alla settima partita consecutiva in cui riusciamo ad apporre almeno una firma sul tabellino dei marcatori. L’Empoli non si è di certo presentato alla Dacia Arena per stendere il tappeto rosso ai nostri ragazzi, e lo ha dimostrato attraverso un giro palla rapido e vivace che fa capo a Ismaël Bennacer: l’algerino ha gestito il 10.2% del possesso palla empolese (il 64%), ha effettuato 108 tocchi e completato 77 passaggi su 82, rivelandosi prezioso come catalizzatore di palloni e collante tra centrocampo e difesa, dove la prima fase d’impostazione si è concentrata sul centrosinistra presidiato da Veseli (7.4%). L’elemento che nella prima frazione ha giocato a nostro favore, permettendoci in due occasioni di rimontare lo svantaggio e poi di vincere, è stata senza dubbio l’asse verticale composta dal tandem Mandragora-De Paul: una costante linea di passaggio dalla quale è transitato il 14.2% del nostro possesso palla (47%), con l’argentino a far da variabile sia in zona gol (doppietta e 5 tentativi), sia nei panni di elemento transitorio in fase di rifinitura, grazie alla sua liquidità tattica (3 key passes). In fase offensiva i dati parlano di 13 tentativi a 4 per noi, nel primo tempo: un gap colmato nella ripresa (17 a 15) dopo l’espulsione di Zeegelaar, che tuttavia conta 1 intercettazione e 5 contrasti vinti sui 5 tentati nella sua prestazione complessiva, ma che ha obbligato i nostri ragazzi a lasciare campo agli avversari in termini di baricentro: la mole di gioco, difatto, si è sviluppata al 20% nella metà dell’Empoli, e per il 35% nella nostra. Nonostante il doppio svantaggio nel primo tempo e l’inferiorità numerica per più di mezz’ora nel secondo il gruppo ha tutto il merito di essersi ricompattato e riconfigurato con un modus operandi granitico: agguantata la SPAL al quindicesimo posto, quota 32 punti, in attesa di altre 8 finali tutte da vivere.