13 mayo 2019
13 mayo 2019

Primavera, il commento di Udinese-Milan

Ottimo l’inizio della squadra di Daniel che ha pagato oltre misura il rigore di Capanni

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Dottor Jekyll e Mister Hyde. Sono emersi entrambi i lati della squadra in una partita che poteva promettere bene, ma che poi si è conclusa a senso unico nel punteggio. 

Finisce infatti 0-3 per i rossoneri, che possono tirare una grossa boccata d’ossigeno in vista della rincorsa alla salvezza diretta. 

Eppure la partita era cominciata bene per i bianconeri che confermano il 3-4-3 come sistema di gioco iniziale, già visto con buoni risultati nella gara di settimana scorsa con la Juventus. Gli unici due cambi nell’undici titolare sono Zanolla e Renzi, chiamati a sostituire gli indisponibili Lirussi e Oviszach, con conseguente avanzamento di Ballarini nel tridente offensivo. 

Buono l’atteggiamento iniziale nell’impedire al Milan di avere facilità in fase di costruzione, grazie soprattutto al lavoro difensivo degli attaccanti che in prima battuta si sono ben mossi sulle linee di passaggio rossonere. Una volta recuperato il pallone però troppo spesso la squadra ha insistito la manovra sul lato forte milanista, attirando di conseguenza gli avversari e chiudendosi ogni possibilità di attaccare il loro lato debole che poteva essere meglio sfruttato, ma a condizione di velocizzare maggiormente la manovra in uscita della palla. Questo considerate soprattutto le difficoltà del reparto difensivo rossonero, che andava in sofferenza in particolar modo sul suo lato sinistro e sui palloni a scavalcare i due centrali, non molto attenti nella marcatura e nella conseguente copertura preventiva.

Cambia tutto a cinque minuti dalla fine del primo tempo con il rigore che apre le marcature, in conseguenza ad un errore in fase di nostra impostazione, che ha permesso la ripartenza di Capanni, toccato in area. E da qui in poi la squadra farà fatica a tornare in campo nella ripresa con quell’agonismo iniziale, facendosi infilare in altre due occasioni. 

Peccato, perché se da un lato gli elementi per poter direzionare la partita dalla propria parte c’erano tutti, è anche da evidenziare come il lato emozionale della squadra sia ancora troppo condizionato dagli episodi che non vanno nella direzione desiderata: un gruppo, se vuole diventare vincente, deve crescere nelle proprie difficoltà trovando la giocata giusta, la soluzione migliore o l’aiuto al compagno. Dottor Jekyll si è visto troppo poco quest’anno, ma c’è e bisogna assumersene consapevolezza, il vero obiettivo sarà oscurare del tutto Mr Hyde e per questo ci sono ancora due partite in stagione e per gran parte del gruppo un intero nuovo anno. 

Il calcio ti concede sempre una seconda possibilità ed è per questo che lo amiamo.

Gianluca Lena