30 noviembre 2019
30 noviembre 2019

Una passione lunga 123 anni

La storia dei nostri colori bianconeri nasce il 30 novembre 1896

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Il 30 novembre è una data che annualmente genera emozioni ed alimenta la passione verso la squadra del cuore, verso quella “magica” maglia bianconera dell'Udinese che di anni quest'anno ne compie ben 123 ed è il secondo sodalizio calcistico più antico in Italia dopo il Genoa fondato nel 1893. Quando però le maestranze di alcuni armatori britannici che avevano fondato il Genoa e che si cimentavano nel gioco del football nella città ligure il cui porto era il più importante del mediterraneo per il traffico mercantile, a Udine si insegnava già il calcio nel primo Campo Giochi all'aperto d'Italia allestito a cura dell' Amministrazione Comunale, sorto in un'area (Braida Muzzati) dove ora c'è piazzale Repubblica, vicino alle via Roma, Battistig, Dante, Ceconi. Senza scordarci che a conclusione del III Concorso Ginnastico Nazionale a Roma In calendario dal 15 al 20 settembre 1895), i ginnasti udinesi si esibiscono con la Virtus di Bologna in un incontro di calcio davanti ai Sovrani, il Re Umberto I e la Regina Margherita, meritandosi poi il loro plauso e anche la rituale medaglia (d'argento) ricordo. L'8 settembre 1896 una squadra di studenti delle scuole superiori di Udine, tutti appartenenti alla Società Udinese di Ginnastica e Scherma, si aggiudica a Treviso il titolo di campione italiano di calcio in un triangolare con il Treviso e il Ferrara, organizzato dalla locale Società Ginnastica e Velocipedistica a conclusione di un concorso nazionale di giochi ginnastici. Il titolo, però, non può essere riconosciuto dato che la Federcalcio verrà fondata due anni dopo. Capitano di quella formazione è Antonio Dal Dan, maestro di ginnastica nelle scuole comunali di Udine che è anche il grande protagonista delle affermazioni contro trevigiani ed estensi. L’Udinese (con la denominazione di Associazione del Calcio Udine, ma continuando a far sempre parte della Società di Ginnastica e Scherma) si è iscritta ufficialmente alla Federcalcio il 5 luglio 1911; la sua divisa sportiva consisteva in una camicia mezza bianca e mezza nera e nel 1913, assieme a Padova e Petrarca Padova, partecipa al suo primo campionato, quella di promozione il viatico per accedere al campionato nazionale cui parteciperà nei successivi due anni. Dopo la guerra, nel 1919, la Società di Ginnastica e Scherma si trasforma in Associazione Sportiva Udinese, comprensiva di ginnastica, scherma, atletica leggera e calcio e nel 1922 l'Udinese disputa la finalissima della prima Coppa Italia venendo sconfitta per 1-0 a Vado Ligure dalla formazione locale. E' una squadra, però, che “produce” soprattutto debiti per cui il consiglio direttivo dell'ASU l'anno seguente decide di eliminare la compagine calcistica che nel 1925 diventa autonoma con la denominazione “Associazione Calcio Udinese”. Cambia anche la maglia che è bianconera a strisce verticali e scudetto mezzo bianco e mezzo nero e con l'istituzione dei campionati a girone unico (1929-30), l'undici Udinese è promossa in serie B per rimanervi solamente due stagioni. Causa anche i cronici problemi economici-finanziari, i bianconeri per sette anni disputano il campionato di terza categoria (serie C), ma nel 1939 vengono nuovamente promossi in B e vi rimangono sino al 1943 quando tutte le manifestazioni sportive vengono sospeso per gli eventi bellici. Nel 1947 l'industriale Giuseppe Bertoli, contitolare delle omonime officine a Molin Nuovo a nord di Udine assume la presidenza dell'ACU con la squadra che, con la ristrutturazione del campionato di B, è costretta a ripartire dalla C. Bertoli non demorde, dà vita ad un complesso che dal 1948 al 1950 passa dalla C alla serie A e nell'estate del 1952 cede il testimone a suo genero, Dino Bruseschi, uno dei presidenti più longevi della storia bianconera dato che rimane in carica sino all'ottobre del 1968 (gli subentrerà sino all' giugno 1976 Pietro Brunello). Nel 1954-55 l'Udinese contende sino all'ultimo lo scudetto al Milan, ma è seconda a quattro lunghezze dai rossoneri. Questa la formazione tipo: Romano, Azimonti, Dell'Innocenti, Snidero, Pinardi, Magli, Castaldo, Menegotti, Bettini, Selmosson, La Forgia. Altri protagonisti sono Zorzi, Szoke, Sant, Ardit, Travagini, Morelli, Perissinotto. Lo splendido risultato, però, è sfregiato dal provvedimento dell'organo disciplinare che condanna l'Udinese alla retrocessione per un illecito consumatosi due anni prima (in Pro Patria Udinese maggio 1953, ndr). La squadra dopo una sola stagione risale in A per rimanervi sino al 1962 quando inizia una fase di decadimento conclusasi nel 1978 (con il club nel frattempo trasformatosi in Spa) con la promozione in B e l'anno seguente nuovamente in A. E' l'Udinese di Teofilo Sanson, di Franco Dal Cin e di Massimo Giacomini. Sanson (1981) lascia e alla presidenza gli succede Lamberto Mazza e nell'estate del 1983 arriva il più forte giocatore al mondo, Zico, che rimane in Friuli due stagioni. I tifosi sognano per poi rimanere delusi perché la squadra non va oltre il nono posto. L'Udinese (1986) è coinvolta anche nel calcio scommesse e a luglio Mazza si ritira e le sue azioni vengono acquistate da Gianpaolo Pozzo. Per l'attuale patron l'avventura si fa tutta in salita: la commissione disciplinare pochi giorni dopo condanna il club alla retrocessione per l'illecito sportivo, sentenza che viene rivista in sede di appello: l'Udinese rimane in A ma è penalizzata di nove punti da scontare nel prossimo campionato. Gianpaolo Pozzo, anche per ridare entusiasmo alla tifoseria, acquista i campioni del mondo Francesco Graziani, Fulvio Collovati, Daniel Bertoni e, senza penalizzazione, i bianconeri si sarebbero salvati. Poi inizia l'effetto saliscendi tra A e B, Pozzo (1991) è anche sul punto di cedere la società, ma non vuole essere considerato un perdente, si rimbocca le maniche e piano piano, con l'aiuto anche del figlio Gino, costruisce una squadra che diventa la regina delle provinciali. Dal 1995-96 è stabilmente in A (performance riuscita anche alle due romane e alle due milanesi), da allora conquista per due volte il terzo, il quarto, il quinto e il sesto posto. Per tre volte l'Udinese conclude in settima posizione, in un'altra occasione è ottava. Sempre dal 1995-96 partecipa per undici volte ad una manifestazione europea (Champions League, Coppa Uefa-Europa League). Nell' Era Pozzo hanno indossato la maglia bianconera fior di giocatori tra cui Totò Di Natale, Alexis Sanchez, Oliver Bierhoff, Marcio Amoroso, Valerio Bertotto, Alessandro Calori, David Pizarro, Abel Balbo, Nestor Sensini, Stefano Fiore, Giuliano Giannichedda,Fabio Quagliarella, Vincenzo Iaquinta, Samir Handanovic, Kwadwo Asamoah, Gokhan Inler, Rodrigo De Paul. 
Gianpaolo Pozzo ha poi coronato il suo sogno: costruire uno stadio di proprietà, moderno, confortevole, sicuro, tale da richiamare le famiglie ad assistere alle gare dei bianconeri. Viene realizzato a tempo di record, dal giugno 2014 al dicembre 2015 con costo zero per la collettività. Lo stadio viene sponsorizzato dalla Dacia con il nome di “Dacia Arena” 
Nel palmares dell'Udinese ci sono la vittoria nel Campionato di Seconda Divisione (1924-24), due Campionati di B (1955-56 e 1978-79), due Campionati Primavera (1963-64 e 1980-81), una Coppa Italia Primavera (1992-93), una Coppa Italia semi pro (1977-78), un Trofeo Anglo Italiano (1977-78), una Mitropa Cup (1979-80), Una Coppa Intertoto (2000). 
All'Udinese sono stati conferiti anche la Stella d'Oro al merito sportivo (1950) e il Collare d'Oro al merito sportivo (2011).