15 settembre 2025
15 settembre 2025

Buksa: "Udinese il club giusto al momento giusto"

La presentazione dell'attaccante polacco

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Si è svolta oggi, presso la sala stampa del Bluenergy Stadium, l'ultima conferenza stampa di presentazione dei nuovi acquisti del mercato estivo bianconero, quella di Adam Buksa. Prima di lasciare spazio alle domande dei giornalisti, sono intervenuti il direttore generale Franco Collavino e il responsabile dell'area tecnica Gokhan Inler.

Collavino: "Concludiamo oggi questo ciclo di presentazioni al termine della sessione estiva di calciomercato. Abbiamo il piacere di presentare Buksa, un giocatore di grande esperienza: è un nazionale polacco, ha già giocato con diversi club in Europa e ha disputato competizioni internazionali come l'ultimo Campionato Europeo. Ha dimostrato di saper fare gol ovunque ed è un profilo che ci ha chiesto mister Runjaic, che lo aveva già allenato, ed ora è qui con noi. Adesso il nostro attacco ha una vasta varietà, tra i nuovi acquisti e chi era già in rosa Do il benvenuto ad Adam da parte del club".

Inler: "Posso dire tante belle cose su Buksa. Qualche anno fa abbiamo giocato contro in Turchia e l'ho conosciuto lì, poi il mister lo ha voluto fortemente all'Udinese. È un ragazzo che dà sempre l'anima, è un leader e ci può aiutare tantissimo anche dentro lo spogliatoio grazie alla sua esperienza. Sono contento di averlo qui e da parte mia gli do il benvenuto e gli faccio un grande in bocca al lupo".

Buksa: "Grazie per questa presentazione e per le belle parole. Sono contento di essere qui, è un club fantastico con una grande storia, voglio performare al massimo. In queste prime giornate abbiamo mostrato che siamo competitivi e possiamo fare grandi cose, ma dobbiamo lavorare molto tutti quanti. Penso che questo sia il luogo giusto al momento giusto per me, non vedo l'ora di poter stare in campo per più minuti".

"Le prime settimane sono sempre complicate se non arrivi in squadra nel precampionato, ma penso di aver fatto bene. Abbiamo avuto un buon inizio, con un pareggio e due vittorie, ed è molto importante, per me la squadra è la priorità. La Serie A è una sfida per ogni attaccante, è un campionato noto per le sue difese: se da attaccante giochi bene in Italia vuol dire che sei bravo. In questa rosa c’è la competizione giusta per mettermi alla prova. Abbiamo iniziato bene, ma è solo un primo assaggio”.

“Conosco mister Runjaic da tanto, abbiamo fatto due anni assieme in Polonia al Pogon ed è lì che la mia carriera è decollata. Lui è una delle principali ragioni per cui sono qua e soprattutto per cui ho fatto la carriera che ho fatto. Ha creduto in me sin dal primo giorno, non avevo molta esperienza ma ha subito visto in me del potenziale, sapeva come aiutarmi e come gestirmi. La cosa di cui avevo bisogno era pazienza, e lui me ne ha mostrata, anche se è un allenatore che chiede molto ai suoi giocatori. Anche ora le cose con lui sono così, chiede molto ma poi i risultati arrivano, tutti sanno che miglioreranno e che vedranno dei risultati. È stato fondamentale per il mio arrivo a Udine e sono contento di essere qui con lui”.

“Dodici anni fa ho fatto la mia prima esperienza in Italia con la Primavera del Novara. Ero un uomo diverso e un giocatore diverso, è stata un’ottima esperienza, ma ora sono cambiato. Arrivo qua come un attaccante puro, mentre ai tempi ero più un falso nove, la cosa principale che mi ha lasciato Novara è l’italiano, ora mi sento più a mio agio a parlare inglese ma a breve farò interviste anche in italiano. Mio fratello ha giocato al Genoa e mi ha detto ottime cose sulla Serie A, ma è un campionato apprezzato in tutto il mondo, da bambino lo guardavo e lo conosco bene. Sono contento di essere qui, il mio compito è segnare e fare assist; queste prime due partite sono state un po’ diverse, ho dovuto aiutare la squadra a difendere il vantaggio, quindi ci sono ancora molte cose che devo ancora mostrare. Sono sicuro che farò, e faremo, bene quest’anno”.

“Quello contro l’Inter è stato un match difficile come esordio in Serie A, ma sono stato felice perché è per partite come questa che ti alleni. Prima partita in Serie A, prima partita a San Siro, abbiamo vinto: non potevo volere di più. Vogliamo costruire su questo risultato, i sogni possono avverarsi, ma dopo la vittoria abbiamo subito pensato alla partita successiva. Vogliamo vivere quelle emozioni ogni weekend, vogliamo continuare a vincere”.

“Posso solo parlare bene della mentalità di questa squadra. Se ti trovi a difendere il risultato a San Siro serve leadership da parte di tutti, tutti devono fare il loro lavoro e avere questa mentalità non è facile. Abbiamo una squadra coraggiosa, che si prende le sue responsabilità e che sa cosa vuole, questo spogliatoio è uno dei migliori in cui sia stato in tutta la mia carriera, abbiamo personalità molto compatibili. Ho ricevuto un’accoglienza splendida, mi sono dovuto subito adattare perché avevamo la partita di Milano poco dopo il mio arrivo, ma era come se fossi qua da tempo. Voglio ottenere grandi risultati con questo gruppo”.

“Non conoscevo Karlstrom, ma avendo giocato entrambi in Polonia abbiamo delle cose in comune. Piotrowski è un mio grande amico, un bravo ragazzo e un bravo giocatore. Eravamo in contatto prima del trasferimento di entrambi, poi quando è arrivato qui mi ha detto grandi cose sul club. Avere in squadra gente che già conosci o con cui hai argomenti in comune rende le cose più facili, ma qui sono tutti molto accoglienti e grandi lavoratori. È uno spogliatoio ben bilanciato”.

“Come interpreto il ruolo dipende dal sistema di gioco. Se giochi don due punte devi essere flessibile, se non ti muovi poi la palla non ti arriva e non puoi mostrare le tue qualità. Ho giocato in diversi sistemi, so cosa vuole da noi il mister. Se parliamo di Pisa o di Milano sono state due partite simili, in cui non avevamo spesso la palla e io dovevo far salire la squadra oltre a provare a segnare, ma in generale mi sento meglio in area, dove posso ricevere cross o palloni da dietro e attaccare la porta. Mi sento un centravanti, ma si tratta di adattarsi, sono flessibile. Posso fare diversi ruoli in base a quello che serve, dipende dalla partita, dai momenti di gioco, dall’avversario”.

“Meglio accanto ad un altro nove o a un dieci? Dipende. Non ho ancora giocato con Davis, che è un grande numero nove, mentre ieri ho giocato con Zaniolo. Non abbiamo avuto troppo tempo per allenarci assieme, ma sono soddisfatto della nostra intesa in campo. Quando giochi con due centravanti è diverso, devi coordinare bene i movimenti, mentre con un dieci a fianco i movimenti sono più naturali, ma so adattarmi”.

“L’Udinese è un grande club, noto in tutto il mondo. Ci sono stati diversi giocatori polacchi qui, ho parlato con Zielinski e mi ha detto ottime cose. È il club giusto per questo momento della mia carriera. Non ho avuto ancora tempo per esplorare molto la città, io e mia moglie stiamo cercando casa ma ci troviamo bene qui, le persone sono accoglienti. Il primo pensiero è il campo, ma è importante avere attorno un ambiente e una città che mi fanno stare bene. Per ora l’impatto è stato ottimo, non vedo l’ora che arrivino le prossime partite”.