02 novembre 2020
02 novembre 2020

Forestieri: "Restare uniti e dare il massimo"

Le parole del bianconero a Udinese TV

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Fernando Forestieri è stato ospite a "Udinese Tonight", il talk show di Udinese TV dedicato al mondo bianconero.
Ecco le su dichiarazioni

<<Mi trovo benissimo a Udine, mi sto godendo questa seconda chance qua a Udine. Sono contento dei miei compagni. Ci alleniamo e diamo il massimo. Si vede che c’è tanta qualità. Dall’esterno sembra tutto facile, ma siamo tanti nuovi quindi ci dobbiamo adattare alla situazione. Dobbiamo rimanere uniti e dare il massimo. Siamo una squadra forte, dobbiamo solo essere più cattivi. Secondo me contro il Milan abbiamo giocato bene. Ogni giorno diamo il meglio di noi stessi, anche chi è in panchina. A mio avviso faremo un grande campionato. 

Mi ricordo bene la prima partita in Italia, sono passati tanti anni e sono cresciuto tantissimo. Quando sono arrivato nessuno mi conosceva, tutti dicevano “è come Messi” ma se in partita non facevo gli stessi numeri di Messi diventavo scarso. Negli anni ho imparato tantissimo e sono migliorato tanto, adesso sono qua e sono pronto a dare una mano alla squadra. Cerco sempre di risollevare i ragazzi, siamo tutti sulla stessa barca e dobbiamo aiutarci. 

Ho lavorato con Gotti tanti anni fa, ero ancora giovane. È stato un ottimo allenatore e un’ottima persona, ti lascia qualcosa sempre.

Io non ho mai giocato da mezz’ala, contro il Vicenza è stata la prima volta. Ero nervosissimo, non ho dormito niente perché non lo avevo mai fatto. I compagni in campo mi hanno dato una mano. 

Non mi manca la cucina argentina, ho un amico che ha un ristorante argentino quindi quando possiamo andiamo a mangiare li. Io mi sento pronto, quando il Mister avrà bisogno di me sono pronto.

Mio nonno era siciliano di Messina, non sono ancora mai andato in Sicilia.

Ho scelto il 45 perché al Sheffield me lo avevano dato e li ho passato degli anni bellissimi. Quando sono arrivato a Udine l’ho scelto come porta fortuna. 

In palestra salto con la corda, mi piace tantissimo. Nestorovski mi prende sempre in giro, dice che sono pronto per Rocky. 

Quando sono arrivato al Watford sono cambiato tantissimo, sono cresciuto. Il procuratore mi aveva lasciato poco prima, mio nonno era appena morto. Al Watford sono arrivato da solo in pratica quindi in quel momento sono cresciuto, ho fatto il salto. Il calcio inglese è molto diverso da quello italiano. Mi ricordo la prima partita che ho giocato in Inghilterra. Mi hanno fatto un fallo, ero a terra e i tifosi continuavano ad urlare “vai, vai”. In quel campionato ti fanno le entrate, i contrasti ma continui a giocare. 

Io provo a vivere la vita in modo positivo. Ho una moglie bellissima, i miei figli sono sani ed è la cosa più importante. Ho una famiglia in Argentina che non sono riuscito ad andare a trovare ancora e di cui sento la mancanza. Questo virus ha cambiato le abitudini di vita. Spero che la situazione passi.

Cosa posso dire ai tifosi? Tutti vogliono vedere dei risultati, noi per primi. Da dentro posso dire che stiamo male, sentiamo anche noi la pressione. Stiamo lavorando e diamo ogni giorno il massimo>>.