18 marzo 2019
18 marzo 2019

I numeri di Napoli-Udinese

Bene Fofana, Pussetto e Zeegelaar

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Undici finali da giocare, undici partite da dentro e fuori da affrontare con lo stesso atteggiamento messo in campo ieri con il Napoli: una gara iniziata in salita per il doppio svantaggio che abbiamo saputo, con coraggio e determinazione, riprendere grazie a Lasagna e Fofana, ma chiusa purtroppo nel secondo tempo dai gol di Milik e Mertens.

Con il Napoli - una squadra di grande qualità che concede agli avversari una discreta libertà di gioco - Mister Nicola ha voluto puntare sulla costruzione dal basso: atteggiamento confermato dalla percentuale di azioni manovrate da dietro (77,9%) contro il solo 22,1% di palle lunghe a scavalcare il centrocampo. In evidenza De Paul e Zeegelaar nel computo sia delle palle giocate (rispettivamente con 67 e 55) sia per i passaggi riusciti (47 e 36).

Nella prima frazione abbiamo interpretato la partita con un baricentro leggermente più basso (a circa 51 metri), migliorando però la sincronizzazione dei movimenti di uscita e d’attacco. Questo grazie anche all’arretramento di Mandragora che ci ha dato modo di alzare la qualità del palleggio e proporre gioco partendo da dietro.

Nel secondo tempo abbiamo iniziato con un baricentro più alto (57,4 metri) e un pressing portato sui 53 metri e mezzo (contro i 37,8 della prima frazione di gioco): un atteggiamento che ci ha permesso di mettere in difficoltà la formazione di Ancelotti prima del gol del 3-2 realizzato da Milik.

In fase offensiva una menzione particolare per Fofana e Pussetto, che hanno rotto gli equilibri grazie alle loro accelerazioni e ai dribbling utili (3 per entrambi), e per Lasagna che ha più volte guadagnato il fondo superando Malcuit di forza e velocità.

Ottima prestazione - soprattutto in fase di spinta - per Marvin Zeegelaar: oltre alle alte percentuali di palloni giocati e passaggi riusciti anche due dribbling che hanno portato ad altrettanti cross pericolosi dalla fascia sinistra.

Ripartiamo da questi punti positivi con la testa rivolta al Genoa, il primo di una serie di scontri diretti che avremo la fortuna di giocare in casa, davanti al nostro pubblico, con il coltello tra i denti.