09 aprile 2019
09 aprile 2019

Il prossimo avversario: la Roma

La Roma di Mister Ranieri lotta per la Champions

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Credere d'aver perso tutto e ritrovarti, all'improvviso, di nuovo in corsa. Può racchiudersi in questa massima lo status attuale della Roma; rilanciatasi con l'importante quanto sofferta vittoria colta sul campo della Sampdoria che, complice la frenata delle dirette concorrenti, ha rialzato le quotazioni dei giallorossi in zona Champions.

Una rondine non fa certo primavera, ma le motivazioni sicuramente saranno al massimo per una squadra ancora zoppicante ma vogliosa di ritrovare continuità in una stagione travagliata. Con l'avvento in panchina di Ranieri non sono andate via le incertezze e i vorticosi alti e bassi che hanno caratterizzato l'annata della Roma. Forse proprio a partire dalla gara di Marassi si è iniziata a percepire la mano dell'ex manager del Leicester, celebre per il suo pragmatismo e per la solidità delle sue squadre. I giallorossi, infatti, gestiscono meno la palla e si concentrano maggiormente sull'occupazione degli spazi in fase difensiva, evitando una rischiosa costruzione da dietro che, spesso e volentieri, si è rivelata fatale con tante sbavature in palleggio che sono costate carissime in termini di gol subiti.

Si va, dunque, meno per il sottile, cercando di compattarsi dietro e ripartire sfruttando la rapidità degli esterni anche per ovviare al passo un po' lento dei centrali di centrocampo in fase di impostazione, quando la manovra, talvolta, stagna per via orizzontali. In tal senso il recupero di De Rossi, match winner con la Samp, è fondamentale, garantendo il capitano le varianti della palla lunga sul centravanti e del cambio di gioco.  Le energie di De Rossi vanno, però, costantemente centellinate, visti i cronici problemi al ginocchio e quello muscolare al polpaccio da cui è reduce. In mediana, allora, nel 4-2-3-1 disegnato da Ranieri, potrebbero trovar spazio due tra Cristante, N'Zonzi e Pellegrini. I due azzurri interpretano il ruolo con caratteristiche differenzi, garantendo anche una maggior pericolosità in zona gol ed una manovra d'attacco più qualitativa, il francese campione del mondo, invece, porta maggior sostanza e fisicità a protezione dei difensori.

Proprio la difesa è stata il tallone d'Achille di questa Roma, con 45 gol subiti in campionato, la peggior retroguardia tra le prime 10 della serie A, un dato non certamente confortante anche paragonato a quello dell'Udinese che di reti ne ha incassate due in meno. Eppure Ranieri sta intervento proprio in quel settore, mettendo da parte nelle ultime due gare Olsen, spesso incerto tra i pali, e rimpiazzandolo con l'esperto Mirante a comandare un pacchetto arretrato che sarà orfano di Santon ,infortunato, e Kolarov squalificato. A destra potrebbe rientrare dallo stop Florenzi, visto anche l'infortunio anche di Karsdorp a Genova; sulla corsia opposta spazio a Juan Jesus. In mezzo Fazio e Manolas. Sugli esterni d'attacco c'è possibilità di scelta. Da capire se Perotti, out a Marassi, sarà a disposizione, a sinistra, dunque, potrebbe rivedersi El Shaarawy, mentre sulla destra Under si candida a tornar titolare scalzando Kluivert.

Molto dipenderà anche dalla posizione di Zaniolo, il vero uomo copertina di questa Roma. Al primo vero anno tra i grandi, il numero 22 si sta dimostrando un crack, capace di andare a segno già 4 volte in campionato più la doppietta rifilata al porto in Champions. L'ex Entella preferisce agire nei tre dietro la punta ma può anche partire dal centrodestra per sfruttare la sua stoccata mancina. In attacco dovrebbe tornare dal primo minuto Dzeko, partito dalla panchina sabato scorso ed un po acciaccato. Il bosniaco sta vivendo una stagione molto altalenante e povera di gol, solo 7 in campionato. A insidiarlo c'è Schick, non certo uomo dalla grande continuità realizzativa (3 reti in A sin qui) ma molto considerato e più volte elogiato da Ranieri. Un incrocio, dunque, quello tra Roma e Udinese, tra squadre determinate a raggiungere i propri obbiettivi, con i bianconeri, rilanciati in pieno dalla cura Tudor, pronti a mettere in ghiaccio la salvezza e, di fatti, “arbitri” della corsa Champions, dovendosela vedere – nello spazio di 4 giorni – contro i giallorossi e la Lazio. Obbiettivo: non scontentare nessuna mettendo a segno un doppio sgambetto.


Jacopo Romeo