14 ottobre 2025
14 ottobre 2025

Kabasele: "Il lavoro paga sempre. Adesso è il mio momento"

Il difensore a Udinese Tonight

Udinese vs Cagliari 05-10-2025 027 © FotoPetrussi.jpg
In piena sosta nazionali, l’ospite di Udinese Tonight è Christian Kabasele, in gol nell’ultima partita dei bianconeri contro il Cagliari. Con il difensore belga si è parlato proprio di quel gol, del suo ruolo in squadra, del momento dei bianconeri e delle potenzialità dei suoi compagni più giovani.

La chiacchierata inizia proprio dal gol al Cagliari: “Me lo sono meritato tanto. Sono uno che lavora tanto, a prescindere che io debba giocare o no, e quando lavori così la vita ti dà sempre indietro qualcosa. È stato un bel momento per me, soprattutto dopo quello che mi era successo nei giorni prima della partita”. Nei giorni precedenti, infatti, Kabasele aveva perso la nonna: “Ho voluto tenermelo per me e non dire nulla alla squadra perché sono un leader nello spogliatoio e non volevo trasmettere tristezza, volevo dare un sentimento positivo in vista della partita. L’ho detto solo al mister ed è stato difficile parlarne. Ho messo la squadra al primo posto, avevano bisogno di un Christian forte prima della partita”. Poi, dopo il gol, le lacrime e la dedica: “Il mister mi ha detto che il gol era un segnale dall’alto. Purtroppo Kristensen si è fatto male il giorno prima della partita e ho avuto la possibilità di scendere in campo e dare il mio contributo. Il mister mi ha detto di salire se ci fosse stata la possibilità e di provare a fare gol. Ha avuto ragione”.

Quello contro il Cagliari è stato il quarto gol in 34 partite con la maglia dell’Udinese per Christian Kabasele. Un’ottima media per un difensore: “In poche partite sono riuscito a fare tanti gol. L’unica cosa negativa è che non abbiamo mai vinto quando ho segnato. Vuol dire però che ho la possibilità di segnare un gol ancora più importante in futuro”. Ci sarebbe anche una quinta rete, annullata a San Siro nella scorsa stagione per un fuorigioco millimetrico: “Fa ancora male, perché c’erano i miei amici allo stadio e segnare davanti a loro, all’ultimo minuto, contro il Milan era troppo bello. Se Ekkelenkamp avesse avuto un numero di scarpa in meno forse il gol sarebbe stato valido (ride, ndr). Mi dà tanto fastidio, perché è difficile capire come il VAR può intervenire in quella situazione”. 

Tre dei quattro gol di Kabasele sono nati da una palla inattiva, situazione che l’Udinese sa sfruttare molto bene: “Lavoriamo tanto sulle palle inattive. Quando non abbiamo la fortuna di segnare su azione, come contro il Cagliari, abbiamo sempre gli angoli per farlo. Abbiamo la possibilità di fare tanti gol così, lo scorso anno siamo stati i secondi per gol realizzati su palla inattiva dopo l’Inter, abbiamo tutto per segnarne ancora di più. Quanti saranno non lo so, c’è anche l’avversario in campo e ormai le altre squadre sanno che siamo forti sui piazzati”.

Si passa poi a parlare del momento della squadra, che lunedì prossimo riprenderà il suo cammino contro la Cremonese: “Dopo la partita contro l’Inter avevamo la sensazione di poter fare una grande stagione, ma dopo il Milan sono arrivati un po’ di dubbi e giocare con i dubbi è sempre difficile, poi è arrivata anche la partita contro il Sassuolo in cui abbiamo sbagliato tutto nel primo tempo. Nelle prossime due partite possiamo rialzare la testa, con sei punti arriveremmo quasi ad una media di due punti a partita, sarebbe un inizio di stagione positivo”.

Ad aver un po’ seguito l’andamento della squadra nelle sue prestazioni è Arthur Atta, in cui però Kabasele vede un grande giocatore: “Secondo me ha sentito tanto la pressione, dopo le prime partite tutti parlavano di lui. Ha su di sé troppa pressione per essere decisivo nel gioco, quando ritroverà la tranquillità e la libertà che aveva nelle prime partite rivedremo quell’Atta. Il suo futuro è in un grande club, ha la possibilità di diventare un grande giocatore. Non va poi dimenticato che la squadra dopo Pisa non ha fatto bene e questo non lo ha aiutato ad essere più libero sul campo. Quando sei più debole dietro non dai la giusta sicurezza ai giocatori offensivi. La squadra deve essere più solida per vedere un grande Atta”. Assieme al francese, nelle prime giornate di campionato ha brillato anche Thomas Kristensen: “L’ho visto molto bene al centro della difesa. Con lui ho un bel rapporto, l’ho visto crescere anno dopo anno, mi chiede sempre consigli, parlo tanto con lui. Dopo la partita di Frosinone di due anni fa è venuto da me e mi ha detto “Grazie, perché quest’anno mi hai aiutato tanto”. Mi ha fatto molto piacere, non è normale avere questo tipo di rapporto con chi gioca nella tua stessa posizione, con lui ho un rapporto più speciale che con altri. Sono sicuro che farà una grande carriera, ha tutto per farla, forse deve solo credere un po’ di più in sé stesso, perché come Atta ha un grande potenziale”.

Anche da questi racconti si capisce l’importanza che Christian Kabasele ha in spogliatoio, ma ora può dimostrare di poter fare bene anche in campo: “Sapevo quale sarebbe stato il mio ruolo in squadra prima di firmare il nuovo contratto, ma pensavo che avrei comunque avuto la possibilità di giocare qualche partita. Adesso è il mio momento, devo essere pronto per aiutare la squadra. Non so ancora se giocherò, il mister ha tante opzioni, devo continuare a lavorare e spero di giocare la prossima”. Anche solo avere questa occasione è la ricompensa per il duro lavoro che Kabasele ha sempre fatto in tutta la sua carriera: “È stato sempre così. Ho dovuto sempre fare qualcosa di più degli altri, forse le persone non credono abbastanza in me, non so perché. Ho sempre avuto questa mentalità di essere pronto quando arriva il mio momento e finora ha pagato tanto, si è visto anche settimana scorsa quando ho fatto gol. Come ho sempre detto, però, la cosa più importante resta la squadra”.

Una carriera, quella di Kabasele, iniziata da attaccante. Il difensore belga però non tornerebbe indietro: “Preferisco fare il difensore adesso, è il posto per me in campo. La difficoltà di giocare in difesa all’inizio era essere sempre concentrato, quando sei attaccante hai sempre una o due possibilità per fare gol, da difensore ogni errore è un’occasione per gli avversari. La concentrazione deve essere sempre molto alta”. Poi, da difensore affermato, il passaggio al Watford e poi all’Udinese, per cui Kabasele ringrazia Andrea Carnevale: “Devo ringraziare Andrea, senza di lui non ci sarebbe stato Kabasele al Watford e quindi Kabasele all’Udinese e forse non avrei avuto tutte le cose belle che ho avuto nella mia carriera. È una persona importante per me”. E a fine carriera? Non è detto che vedremo un Kabasele allenatore: “Il problema è mia moglie, perché non sono mai a casa (ride, ndr). Per il momento non vorrei fare l’allenatore, voglio stare di più a casa con i bambini e con mia moglie, poi vedremo che succederà”.

Infine, il giudizio di uno dei veterani della squadra sui due giovani più interessanti secondo lui della rosa: Lennon Miller e Matteo Palma. Sullo scozzese afferma: “Già dai primi giorni ho visto un ragazzo con tanta qualità e personalità, bravo nei passaggi e che non ha paura di provare la giocata. Ha solo 19 anni ma non ha paura di andare a contrasto. Sarà un giocatore importante per questa squadra”. Kabasele ha belle parole anche per l’italo-tedesco: “Lo scorso anno ha iniziato ad allenarsi con noi che era un bambino, quest’anno in ritiro in Austria ho visto un Palma diverso, un Palma che ha fame di dimostrare di poter stare in Serie A. Ha fatto molto bene nelle due partite di Coppa Italia, poi contro il Sassuolo è stato aiutato poco dalla squadra e ha fatto cose meno buone. Lui ha la possibilità di diventare un grande giocatore per l’Udinese, non va messo in discussione solo perché non ha fatto bene contro il Sassuolo. Sarà importante per la squadra il prossimo anno. Con lui sono sempre stato un po’ più duro, perché vedo che ha caratteristiche da giocatore di una grande squadra e ha un potenziale gigantesco. Deve credere in sé stesso ed essere consapevole che può fare una grande carriera, questo è il prossimo passo che deve fare”.