27 febbraio 2021
27 febbraio 2021

Molina al Gazzettino

L'intervista del difensore bianconero al Gazzettino

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Il difensore bianconero Nahuel Molina ha parlato al "Gazzettino" in un'intervista pubblicata stamane.
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Il laterale argentino festeggerà i 23 anni il 6 aprile. Domenica scorsa nel 2-2 contro gli emiliani è stato uno dei migliori: il suo ingresso in campo nella ripresa ha dato una spinta poderosa alla squadra e sulla destra lui e il connazionale Rodrigo De Paul hanno fatto il bello e il cattivo tempo. Appare difficile a questo punto che Gotti non lo promuova titolare domani alle 15 alla Dacia Arena contro la Fiorentina. «Non lo so – è l’immediata e scontata riposta di Molina -. È il mister che deve decidere e l’atleta ubbidire, garantendo sempre la massima disponibilità a fare ciò che l’allenatore gli chiede. L’importante è farsi trovare pronti, sia che uno giochi nell’undici iniziale, sia che venga utilizzato per una decina di minuti». 

Ma lei come sta? Si è già definitivamente inserito nella nuova realtà bianconera?
 
«Io sto bene, non ho mai avuto problemi nell’Udinese. Mi alleno con tanta voglia, per migliorarmi ulteriormente. Ci sono buoni aspettative sul sottoscritto e non devo deluderle». 

Contro la Fiorentina mancheranno ben nove suoi compagni, come mai era successo in questa stagione. È un problema insormontabile? «Non è questione di problema o no. Dobbiamo solamente convincerci che comunque abbiamo le possibilità d’imporci. Poi, io non sono il tipo che cerca scusanti: sì, siamo nella condizione di potercela fare». 

Lei ritroverà il suo connazionale Pezzella e anche Martinez Quarta. Come li vede?
«Sono due signori giocatori, ma nella Fiorentina c’è dell’altro, ovvero Ribery e Vlahovic, tanto per citare i primi due che mi sono venuti in mente. I viola hanno qualità, dunque, per cui è sottinteso che sarà per noi una gara assai difficile. Ma lo sarà anche per loro. È una sfida importantissima perché avvertiamo la necessità di riassaporare la gioia del successo, ma servirà un contributo ottimale da parte di tutti». 

Cosa ha imparato dal calcio italiano?
«È molto diverso da quello cui ero abituato a praticare in Argentina, in particolare c’è maggior tatticismo. La palla corre più velocemente e pure l’aspetto fisico ha la sua notevole importanza». 

Gotti le chiede di difendere maggiormente rispetto a quello che era abitato a fare con il Boca Juniors?
«Qui si interpreta il modulo 3-5-2 e io agisco da esterno destro. C’è più compattezza, ma mi sento protetto anche dalla difesa. Da parte mia, devo cercare di affondare i colpi». 

Quanto pensa all’Albiceleste?
«Come tutti i miei colleghi. Abbiamo questo sogno, questa aspirazione, ed è normale che sia così. Ma la mia Nazionale in questo momento si chiama Udinese: se voglio sperare di far parte anche di quella argentina, è indubbio che devo far bene in Friuli, applicarmi al meglio e crescere, lanciando segnali importanti al nostro commissario tecnico. La voglia c’è, sono arrivato in Italia proprio per migliorarmi e l’Udinese, tutto l’ambiente bianconero, mi stanno dando questa possibilità. Quindi mi ritengo soddisfatto». 

Avrebbe mai pensato di trovare nell’Udinese un De Paul così bravo, uno dei migliori calciatori del nostro campionato?                               «La risposta è affermativa. Me l’aspettavo, anche se non lo conoscevo, perché mi erano giunti segnali sulla crescita di Rodrigo. In Argentina di lui hanno sempre parlato. Per cui le sue giocate non mi sorprendono, De Paul è davvero un grande giocatore; ma lo è anche come persona, sotto il profilo umano. Quando sono giunto per la prima volta a Udine mi ha accolto come se fossimo fraterni amici, e mi sono sentito subito a mio agio. Rodrigo è uno che si fa in quattro per tutti noi, è davvero una bella figura, oltre che un grande calciatore. Ma ci tengo pure a evidenziare che l’Udinese è composta da altri elementi di valore assoluto: è un bel gruppo, ecco perché vogliamo e dobbiamo fare meglio». 

Torniamo a soffermarci sulla gara con la Fiorentina: cosa dovete fare e non fare per sperare di conquistare i tre punti?                                   «In primis bisogna essere ben concentrati, solo così si possono evitare errori gravi. Dobbiamo essere semplicemente l’Udinese, fare il nostro gioco, evidenziare le nostre qualità, non avere paura dell’avversario, cercare di replicare il secondo tempo di Parma ma per tutti i 90’. Cosa non fare? Vanno evitati i cali di tensione e di concentrazione: contro la Fiorentina non puoi permettertelo». Nahuel Molina finora ha disputato 14 gare di campionato e 2 in Coppa Italia. Al momento è a bocca asciutta, ancora alla ricerca del primo gol in bianconero, che sembra però ormai maturo. Al di là delle sue parole domani ci sarà, da tornante destro nel 3-5-2, con Stryger posizionato sull’altra corsia del campo.