09 settembre 2019
09 settembre 2019

Okaka: "Tornare a Udine è sempre stata una priorità"

Presentato alla stampa il ritorno dell'attaccante in bianconero

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Stefano Okaka è stato presentato alla stampa questa mattina al suo rientro all’Udinese. Ecco le sue prime parole.

Rispetto alla seconda metà dello scorso campionato, che ti ha visto protagonista nella tua prima esperienza con l’Udinese, la tua sensazione è che la squadra ora sia più forte?
Sicuramente. A gennaio avevo visto una squadra in difficoltà a mio avviso per mancanza di esperienza. La prima cosa che ha fatto il Direttore Marino, al suo arrivo a giugno, è stata individuare gli errori sui quali dover lavorare. La squadra che ritrovo oggi è fatta da ragazzi che sono ogni giorno in grado di trasmettere qualcosa ai compagni.

Quali sono le motivazioni che ti hanno portato, in coda al calciomercato estivo, a scegliere di tornare a Udine?
A questo punto della mia carriera ho sentito il bisogno di trovare un posto dove mi sentissi già a casa e non dover ambientarmi iniziando da zero. E per me Udine è proprio come una casa, per me tornare qui è sempre stato una priorità. Oltretutto, l’aver incontrato una persona come Marino mi ha stupito positivamente ed è stato un altro fattore determinante per il mio ritorno: è un condottiero, umile ma lucido. Avere a che fare con un fuoriclasse del mestiere come lui mi aiuterà a esaudire i sogni finora non realizzati.

Tu stesso hai consigliato a Ken Sema, con cui avete condiviso l'esperienza al Watford, di fare la stessa scelta.
Gli ho parlato molto bene, in particolare, dell'ottima organizzazione della società. Nel momento in cui ci siamo rivisti qui in Friuli mi ha subito detto che avevo ragione.

Che Udinese hai visto nelle prime due giornate?
Un’Udinese ben messa in campo, poi nel calcio certi episodi ti portano a vincere o a perdere. Ora dobbiamo costruire i nostri obiettivi gara dopo gara, tra un mese e mezzo vedremo quali saranno le nostre potenzialità. Io sono ottimista.
 
Rispetto allo scorso anno c'è anche maggior competitività in ogni ruolo, attacco compreso. Sei stimolato da questa concorrenza?

Certo. In 16 anni di carriera ho giocato con grandi campioni e non è mai stato un problema. Sono pronto a dare il massimo. Se siamo in 5 o in 10 a giocarci i posti da titolate cambia poco, l'importante è che chi gioca faccia gol.
 
Ti senti di poter dare un contributo anche a libello di leadership?

A me fa piacere di poter essere visto un leader del gruppo. Non è facile aver relazioni personali strette con tutti i compagni, ma cercherò di essere un esempio per ognuno. 

Le motivazioni non ti mancano. Pensi anche alla nazionale?
Certo. Metto al primo posto tutto ciò che potrò incontrare di nella mia strada lavorando sodo ogni giorno. 

Qual è la tua condizione fisica attuale? Puoi già giocare dal primo minuto?
Sto molto meglio che a gennaio. Penso che per scendere in campo dall’inizio non ci vorrà molto tempo.
 
L’anno scorso sei riuscito a segnare 6 gol in 16 partite con l’Udinese. Punti a raggiungere la doppia cifra?
Nell'anno solare ho fatto anche 10 gol con la Sampdoria, penso che l’obiettivo sia alla mia portata. Spero di segnare il più possibile e di fare molti assist. Alla fine dell'anno tireremo le somme.