11 febbraio 2025
11 febbraio 2025

Pafundi: "Il mister ha fiducia in me"

Il giovane bianconero a Udinese Tonight

Udinese vs Venezia 01-02-2025 38 . © Foto Petrussi .jpg
Dopo il pareggio con il Napoli, a Udinese Tonight è stato ospite Simone Pafundi. Con il classe 2006 bianconero si è parlato del suo rapporto con Runjaic, del suo periodo in prestito al Losanna, delle sue prospettive per il futuro e di quanto ha vissuto dopo la prima convocazione in Nazionale a soli 16 anni.

“Sono molto sereno, soprattutto dopo ieri. Ma tutta la squadra lo è. È stata una partita viva, molto bella, piena di contrattacchi. Noi siamo scesi bene in campo, abbiamo reagito subito dopo il vantaggio, forse meritavamo pure qualcosina in più. Dalla panchina ho visto fare al 90’ delle corse folli, il mister ci ha caricato molto in settimana e noi volevamo fare qualcosa di grande”. In generale, la squadra è più serena in questa stagione secondo il numero 20 bianconero: “Vedo molta più serenità dello scorso anno, sappiamo quanto è stata difficile la scorsa stagione. Il mister ha dato un’idea giusta e noi stiamo seguendo lui e il suo staff”.

Dopo la convincente prestazione contro il Napoli, l’Udinese è attesa da tre partite contro squadre più indietro in classifica, contro cui però ultimamente ha fatto fatica: “Ogni partita ha la sua storia, anche il Napoli magari domenica si aspettava una partita più facile. Ogni partita è dura in Serie A, noi lo sappiamo e non sottovalutiamo nessuno, poi è il campo a parlare”.

Mister Runjaic ha subito dato fiducia a Pafundi quando è tornato: “Mi ha parlato molto, abbiamo avuto un lungo confronto e mi ha detto molte cose su cui devo lavorare. Io ho molta fiducia nel mister e lui ne ha in me, abbiamo un rapporto schietto da uomo a uomo, prima ero considerato un ragazzino, mentre Runjaic mi parla come se avessi 25-30 anni. Mi fa sentire la fiducia”. Per i compagni invece è ancora il “piccolo” del gruppo: “Soprattutto Sanchez mi coccola, ma anche mi sgrida. Lui è un fenomeno, nulla da dire. Da lui vorrei rubare la mentalità: giocatori così forti hanno bisogno di una mentalità forte per emergere. Quando sono andato via ho lavorato molto sulla mentalità. Poi c’è Thauvin, mi sono sempre trovato bene con lui da quando è arrivato qua. In campo parliamo la stessa lingua e ci cerchiamo molto, lui è molto forte nell’uno contro uno e ha grande visione di gioco, è un top player. Sono stato molto fortunato a Udine, prima ho avuto De Paul e Deulofeu, adesso ho Sanchez e Thauvin da cui imparare”.

Nel reparto offensivo bianconero, Pafundi trova una concorrenza agguerrita: “Noi lavoriamo sempre per la squadra, chi gioca sa che deve fare bene perché abbiamo una panchina forte. L’obiettivo principale è sempre fare il bene della squadra”. Per farlo crescere, Runjaic lo sta provando anche più lontano dalla porta: “Il mister mi sta provando o in mezzo ai tre di centrocampo, o esterno, o seconda punta. In Svizzera ho fatto principalmente la mezzala e il trequartista. Il mister mi ha parlato e mi ha detto che al giorno d’oggi è importante essere un giocatore completo che sa giocare in più zone di campo”.

Pafundi ha trascorso il 2024 in prestito al Losanna, nella prima divisione svizzera: “A Losanna sono cresciuto molto, ora sono pure maggiorenne (ride, ndr). È stata un’esperienza che mi ha insegnato molto, sono maturato tanto. Mi sento cresciuto soprattutto mentalmente, ora ragiono più da grande e ho imparato molto stando da solo, facendo cose che rimanendo nella mia comfort zone non avrei mai fatto. Poi sono migliorato anche fisicamente, di questo ne abbiamo parlato con il mister e con il suo staff e ogni giorno faccio qualche lavoro extra”.

Quali sono gli obiettivi dell’Udinese e di Pafundi per il resto della stagione? “Dopo lo scorso anno siamo un po’ frenati sul metterci obiettivi, noi pensiamo partita dopo partita, cercando di fare più punti possibili. Finire tra le prime dieci sarebbe un grande risultato, mi pare non succeda da dodici anni. Lavoriamo anche per questo, ma senza nessuna pressione. La prima cosa è comunque che la squadra vinca più partite possibili, poi io voglio ritagliarmi il mio spazio, ma dipende dal lavoro quotidiano. Sono un ragazzo serio, umile e che aspetta le sue chance per poter dimostrare qualcosa”.

Nel 2022, a soli 16 anni, Pafundi ha anche fatto il suo esordio con la Nazionale italiana, convocato da Roberto Mancini: “Anche se Mancini mi ha fatto fare quei cinque minuti, è obiettivo che nel calcio dei grandi non avevo e non ho ancora fatto nulla. Tengo la testa bassa e so che devo spingere il doppio degli altri per fare quello che la gente si aspetta da me. Vivere tutte quelle aspettative è stato molto pesante, ho sofferto un po’; poi quando non giochi e non hai le opportunità per farlo un po’ ti butti giù, ma grazie alla società e al supporto continuo della mia famiglia ho ritrovato un po’ di fiducia. Potevo andare in prestito in Serie B, ma ho preferito staccarmi dall’Italia e stare più sereno, lontano dal caos che si era creato e che c’era anche nella mia testa e in quella dei miei genitori. Penso di aver fatto la scelta giusta, ora sono tornato e sono più tranquillo”.

Infine, una battuta su Sanremo, che inizia oggi: “Lo guardo. Quest’anno non ho un cantante preferito, lo scorso anno c’era invece Geolier”.