
Mister Kosta Runjaic ha parlato in conferenza stampa in vista del match di lunedì contro la Cremonese. Di seguito le sue risposte.
Il gruppo dopo la sosta
“È sempre positivo quando i giocatori tornano dalla sosta nazionali senza infortuni. In più giocatori come Bayo hanno potuto migliorare la propria condizione in queste due settimane e ora sono al 100%. Il bilancio è positivo, abbiamo sfruttato bene questa sosta per lavorare sull’intensità, la squadra è motivata. Contro la Cremonese vogliamo giocare bene e fare punti, pur sapendo che loro sono una squadra molto compatta, che si muove bene in campo ed è pericolosa sui piazzati. I loro giocatori hanno molta più esperienza in Serie A dei nostri e il loro è un campo difficile, sono la sorpresa di questo inizio di campionato ed erano imbattuti fino alla scorsa giornata. Sarà una partita difficile ma siamo pronti, dovremo dare tutto per tutti i 90’ per fare risultato, saranno fondamentali mentalità e voglia di vincere i duelli”.
“È sempre positivo quando i giocatori tornano dalla sosta nazionali senza infortuni. In più giocatori come Bayo hanno potuto migliorare la propria condizione in queste due settimane e ora sono al 100%. Il bilancio è positivo, abbiamo sfruttato bene questa sosta per lavorare sull’intensità, la squadra è motivata. Contro la Cremonese vogliamo giocare bene e fare punti, pur sapendo che loro sono una squadra molto compatta, che si muove bene in campo ed è pericolosa sui piazzati. I loro giocatori hanno molta più esperienza in Serie A dei nostri e il loro è un campo difficile, sono la sorpresa di questo inizio di campionato ed erano imbattuti fino alla scorsa giornata. Sarà una partita difficile ma siamo pronti, dovremo dare tutto per tutti i 90’ per fare risultato, saranno fondamentali mentalità e voglia di vincere i duelli”.
Okoye e Sava
“Okoye è sempre stato il nostro numero uno anche se non era a disposizione, sono contento sia tornato. Non so dirvi se giocherà a Cremona, ma è pronto, si è allenato bene e ha sfruttato questo periodo anche per riflettere su di sé, uscendone più forte. Siamo contenti di riaverlo e abbiamo fiducia in lui. Sava ha fornito delle prestazioni solide, aveva già sostituito Okoye lo scorso anno e per lui è una grande sfida. Ha anche lui tutta la mia fiducia e migliorerà, in questi mesi ha avuto un’occasione per crescere come persona e come portiere”.
“Okoye è sempre stato il nostro numero uno anche se non era a disposizione, sono contento sia tornato. Non so dirvi se giocherà a Cremona, ma è pronto, si è allenato bene e ha sfruttato questo periodo anche per riflettere su di sé, uscendone più forte. Siamo contenti di riaverlo e abbiamo fiducia in lui. Sava ha fornito delle prestazioni solide, aveva già sostituito Okoye lo scorso anno e per lui è una grande sfida. Ha anche lui tutta la mia fiducia e migliorerà, in questi mesi ha avuto un’occasione per crescere come persona e come portiere”.
I ritmi di gioco
“Si può sempre migliorare sotto tutti i punti di vista. Noi vogliamo aumentare la nostra intensità per fare pressing alto rimanendo compatti. Sappiamo i rischi che comporta questo tipo di gioco ma vogliamo continuare su questa strada, difendendo alti e pressando con intensità. Vogliamo attaccare per più tempo possibile durante la gara e per farlo ci vuole forma fisica e coesione tra i giocatori. Vogliamo anche migliorare in fase di possesso, il pallone deve correre più velocemente, ma con avversari chiusi ci vogliono anche i giusti tempi di gioco e movimenti per trovare gli spazi. Sappiamo di dover accelerare in determinate fasi, dobbiamo migliorare, ma va considerato anche l’avversario: quando hai meno il pallone giochi in contropiede e sembra che il tuo possesso sia più veloce, quando invece sei contro una squadra chiusa devi trovare il momento giusto per fare il passaggio decisivo. Stiamo lavorando su questi aspetti, possiamo migliorare; ci vogliono dieci partite per vedere il vero ritmo di una squadra, siamo a otto totali quindi siamo vicini al nostro vero ritmo. Non sono preoccupato, perché vedo la voglia che ci mettono i miei ragazzi. Abbiamo tanti giocatori nuovi, dietro Bertola e Goglichidze sono nuovi e nelle loro squadre giocavano in modo diverso, anche Zanoli è nuovo, ma si è subito adattato al nostro gioco; di partita in partita tutti mostreranno dei miglioramenti”.
“Si può sempre migliorare sotto tutti i punti di vista. Noi vogliamo aumentare la nostra intensità per fare pressing alto rimanendo compatti. Sappiamo i rischi che comporta questo tipo di gioco ma vogliamo continuare su questa strada, difendendo alti e pressando con intensità. Vogliamo attaccare per più tempo possibile durante la gara e per farlo ci vuole forma fisica e coesione tra i giocatori. Vogliamo anche migliorare in fase di possesso, il pallone deve correre più velocemente, ma con avversari chiusi ci vogliono anche i giusti tempi di gioco e movimenti per trovare gli spazi. Sappiamo di dover accelerare in determinate fasi, dobbiamo migliorare, ma va considerato anche l’avversario: quando hai meno il pallone giochi in contropiede e sembra che il tuo possesso sia più veloce, quando invece sei contro una squadra chiusa devi trovare il momento giusto per fare il passaggio decisivo. Stiamo lavorando su questi aspetti, possiamo migliorare; ci vogliono dieci partite per vedere il vero ritmo di una squadra, siamo a otto totali quindi siamo vicini al nostro vero ritmo. Non sono preoccupato, perché vedo la voglia che ci mettono i miei ragazzi. Abbiamo tanti giocatori nuovi, dietro Bertola e Goglichidze sono nuovi e nelle loro squadre giocavano in modo diverso, anche Zanoli è nuovo, ma si è subito adattato al nostro gioco; di partita in partita tutti mostreranno dei miglioramenti”.
Le critiche
“Le critiche fanno parte del calcio, non esiste calcio senza critiche. Io sono molto autocritico, tutti noi lo siamo, analizziamo ogni errore molto più di chi sta all’esterno, lasciando da parte ogni fattore emotivo, quando guardi cinque o sei volte una partita consideri tanti fattori. Le critiche vanno accettate, ma siamo tranquilli e concentrati e non ci facciamo influenzare, poi questi impulsi esterni possono essere anche sfruttati. Bisogna però anche essere positivi e io mi rifaccio molto ai numeri: negli ultimi 10-12 anni l’Udinese ha vinto poco in casa, quindi posso capire i tifosi, ma due anni fa era arrivata una sola vittoria in casa e lo scorso anno ne sono arrivate sette, non sembra tanto ma solo due volte in questi 10-12 anni la squadra aveva fatto meglio. Vogliamo rendere il nostro stadio un fortino, l’obiettivo è che l’avversario si senta a disagio a giocare qui. Dobbiamo lavorare sodo per farlo e abbiamo bisogno anche del sostegno dei tifosi, ma questo non vuol dire che non ci debbano criticare. Se guardiamo alla Serie A, il 70% delle squadre ha dei momenti in cui non arrivano i risultati voluti. Bisogna accettare questa cosa ed esserne coscienti, sia noi che i tifosi. Non siamo un top team, se sei un tifoso dell’Udinese devi saper soffrire, sapendo però che per noi è importante mettere sempre l’energia giusta in campo e fare risultato in casa. Non ci siamo riusciti la scorsa volta, pur facendo bene, ora dobbiamo continuare a lavorare per farcela”.
“Le critiche fanno parte del calcio, non esiste calcio senza critiche. Io sono molto autocritico, tutti noi lo siamo, analizziamo ogni errore molto più di chi sta all’esterno, lasciando da parte ogni fattore emotivo, quando guardi cinque o sei volte una partita consideri tanti fattori. Le critiche vanno accettate, ma siamo tranquilli e concentrati e non ci facciamo influenzare, poi questi impulsi esterni possono essere anche sfruttati. Bisogna però anche essere positivi e io mi rifaccio molto ai numeri: negli ultimi 10-12 anni l’Udinese ha vinto poco in casa, quindi posso capire i tifosi, ma due anni fa era arrivata una sola vittoria in casa e lo scorso anno ne sono arrivate sette, non sembra tanto ma solo due volte in questi 10-12 anni la squadra aveva fatto meglio. Vogliamo rendere il nostro stadio un fortino, l’obiettivo è che l’avversario si senta a disagio a giocare qui. Dobbiamo lavorare sodo per farlo e abbiamo bisogno anche del sostegno dei tifosi, ma questo non vuol dire che non ci debbano criticare. Se guardiamo alla Serie A, il 70% delle squadre ha dei momenti in cui non arrivano i risultati voluti. Bisogna accettare questa cosa ed esserne coscienti, sia noi che i tifosi. Non siamo un top team, se sei un tifoso dell’Udinese devi saper soffrire, sapendo però che per noi è importante mettere sempre l’energia giusta in campo e fare risultato in casa. Non ci siamo riusciti la scorsa volta, pur facendo bene, ora dobbiamo continuare a lavorare per farcela”.
Iker Bravo
“Non so quanto spazio troverà, abbiamo un bel reparto, con tanti giocatori ben assortiti. L’importante è funzionare come squadra, a prescindere dagli uomini che vanno in campo, quindi non posso prevedere chi giocherà in futuro. Ho parlato con Iker, il Mondiale è stato una bella avventura per lui, ha accumulato esperienza ed è tornato senza infortuni. Si è allenato due volte con la squadra e lunedì ci sarà, poi vedremo se giocherà o meno, dipende da tanti fattori. Questo discorso vale per tanti ruoli in cui abbiamo molti scenari possibili, posso mandare in campo solo undici titolari e cinque sostituti quindi devo prendere le mie decisioni, a volte va bene, a volte non si ottiene il risultato sperato, ma è così, è un processo. Lo scorso anno il Napoli cambiava pochissimo e sono sicuro che anche lì la gente chiedesse perché non gioca questo piuttosto che quest’altro. Noi abbiamo tanti giocatori e li abbiamo ruotati spesso, è normale che comunque non tutti possano giocare molto. Chi non gioca deve sfruttare il tempo a disposizione per migliorare. Per questa partita ho tutti a disposizione tranne Kristensen”.
“Non so quanto spazio troverà, abbiamo un bel reparto, con tanti giocatori ben assortiti. L’importante è funzionare come squadra, a prescindere dagli uomini che vanno in campo, quindi non posso prevedere chi giocherà in futuro. Ho parlato con Iker, il Mondiale è stato una bella avventura per lui, ha accumulato esperienza ed è tornato senza infortuni. Si è allenato due volte con la squadra e lunedì ci sarà, poi vedremo se giocherà o meno, dipende da tanti fattori. Questo discorso vale per tanti ruoli in cui abbiamo molti scenari possibili, posso mandare in campo solo undici titolari e cinque sostituti quindi devo prendere le mie decisioni, a volte va bene, a volte non si ottiene il risultato sperato, ma è così, è un processo. Lo scorso anno il Napoli cambiava pochissimo e sono sicuro che anche lì la gente chiedesse perché non gioca questo piuttosto che quest’altro. Noi abbiamo tanti giocatori e li abbiamo ruotati spesso, è normale che comunque non tutti possano giocare molto. Chi non gioca deve sfruttare il tempo a disposizione per migliorare. Per questa partita ho tutti a disposizione tranne Kristensen”.
Le parole di Gian Luca Nani
“Ho letto le parole del direttore in mia difesa, ma me le aveva già fatte sapere. Ho grande rispetto per i giornalisti e nella mia carriera non ho mai avuto problemi con la stampa. Ognuno fa il suo lavoro nel miglior modo possibile e non giudico i giornalisti, dato che sono un allenatore e non uno di loro. Quando alleni vieni valutato per i risultati, in Italia il calcio è molto popolare e quindi è normale essere al centro dell’attenzione e sentire tante opinioni. Da fuori si vedono la classifica e le partite, non il lavoro settimanale. Noi però lavoriamo, mettiamo impegno per crescere e migliorare nell’ottica di fare risultato, a volte questo lavoro non si vede in partita e l’obiettivo è fare in modo che questo lavoro invece emerga. Vogliamo avere ogni partita la possibilità di vincere. Sono contento che Gian Luca Nani abbia fatto quelle dichiarazioni, sappiamo che dobbiamo migliorare ma qui non c’è panico, anzi, abbiamo otto punti, potevamo averne nove o dieci, con questa media ci si salva tranquillamente. Tutti qui dentro sono sempre attenti, nel calcio non ci si può adagiare sugli allori, bisogna lavorare costantemente, se vinci due partite non vuol dire che sei da Europa. Tre anni fa l’Udinese aveva vinto sei partite di fila a inizio campionato ma poi ha fatto solo tre punti in più dello scorso anno. Dobbiamo imparare dalle critiche, ma non vuol dire che io sia sempre d’accorso con queste critiche. Vogliamo migliorare e ottenere risultati ancora migliori in casa, il primo passo lo abbiamo fatto la scorsa stagione, adesso vogliamo fare di più”.
“Ho letto le parole del direttore in mia difesa, ma me le aveva già fatte sapere. Ho grande rispetto per i giornalisti e nella mia carriera non ho mai avuto problemi con la stampa. Ognuno fa il suo lavoro nel miglior modo possibile e non giudico i giornalisti, dato che sono un allenatore e non uno di loro. Quando alleni vieni valutato per i risultati, in Italia il calcio è molto popolare e quindi è normale essere al centro dell’attenzione e sentire tante opinioni. Da fuori si vedono la classifica e le partite, non il lavoro settimanale. Noi però lavoriamo, mettiamo impegno per crescere e migliorare nell’ottica di fare risultato, a volte questo lavoro non si vede in partita e l’obiettivo è fare in modo che questo lavoro invece emerga. Vogliamo avere ogni partita la possibilità di vincere. Sono contento che Gian Luca Nani abbia fatto quelle dichiarazioni, sappiamo che dobbiamo migliorare ma qui non c’è panico, anzi, abbiamo otto punti, potevamo averne nove o dieci, con questa media ci si salva tranquillamente. Tutti qui dentro sono sempre attenti, nel calcio non ci si può adagiare sugli allori, bisogna lavorare costantemente, se vinci due partite non vuol dire che sei da Europa. Tre anni fa l’Udinese aveva vinto sei partite di fila a inizio campionato ma poi ha fatto solo tre punti in più dello scorso anno. Dobbiamo imparare dalle critiche, ma non vuol dire che io sia sempre d’accorso con queste critiche. Vogliamo migliorare e ottenere risultati ancora migliori in casa, il primo passo lo abbiamo fatto la scorsa stagione, adesso vogliamo fare di più”.
Il record di dribbling di Atta
“È un dato che mostra la qualità di Atta. È migliorato tanto rispetto allo scorso anno, parliamo e lavoriamo molto con lui su tanti aspetti. È molto bravo nell’uno contro uno, ogni squadra ha giocatori di questo tipo e noi abbiamo lui, ma anche Zaniolo, che però ha ancora bisogno di migliorare la sua condizione per farlo bene, negli ultimi due anni non ha giocato molto, ha bisogno di tempo ma sta arrivando anche lui. Dobbiamo mettere nelle condizioni di poter andare uno contro uno i nostri giocatori, dobbiamo essere bravi nell’uno contro uno sia in attacco che in difesa, è uno dei fondamentali”.
“È un dato che mostra la qualità di Atta. È migliorato tanto rispetto allo scorso anno, parliamo e lavoriamo molto con lui su tanti aspetti. È molto bravo nell’uno contro uno, ogni squadra ha giocatori di questo tipo e noi abbiamo lui, ma anche Zaniolo, che però ha ancora bisogno di migliorare la sua condizione per farlo bene, negli ultimi due anni non ha giocato molto, ha bisogno di tempo ma sta arrivando anche lui. Dobbiamo mettere nelle condizioni di poter andare uno contro uno i nostri giocatori, dobbiamo essere bravi nell’uno contro uno sia in attacco che in difesa, è uno dei fondamentali”.
Il centrale di difesa
“Il sistema di gioco non è una religione, si può cambiare. Il 3-5-2 ci dà più stabilità e in rosa abbiamo sei centrali di difesa. Ora non c’è Kristensen, ma abbiamo comunque cinque alternative: Palma è molto giovane ma sta migliorando, poi ci sono altri due giovani come Goglichidze e Bertola, Solet, che comunque ha solo 25 anni, e poi Kabasele, un leader importante dentro e fuori dal campo. Abbiamo deciso di tenerlo per questo, contro il Cagliari ha fatto bene e ha segnato un gol importante, anche lo scorso anno aveva saputo essere pericoloso davanti. Lunedì sicuramente giocherà lui, sta a lui fare il perno centrale della difesa, che ha compiti diversi dai braccetti. Abbiamo lavorato molto sulla fase difensiva, ho fiducia in tutti, ma sappiamo di dover dare di più e lunedì abbiamo un’occasione per dimostrarlo sul campo”.
“Il sistema di gioco non è una religione, si può cambiare. Il 3-5-2 ci dà più stabilità e in rosa abbiamo sei centrali di difesa. Ora non c’è Kristensen, ma abbiamo comunque cinque alternative: Palma è molto giovane ma sta migliorando, poi ci sono altri due giovani come Goglichidze e Bertola, Solet, che comunque ha solo 25 anni, e poi Kabasele, un leader importante dentro e fuori dal campo. Abbiamo deciso di tenerlo per questo, contro il Cagliari ha fatto bene e ha segnato un gol importante, anche lo scorso anno aveva saputo essere pericoloso davanti. Lunedì sicuramente giocherà lui, sta a lui fare il perno centrale della difesa, che ha compiti diversi dai braccetti. Abbiamo lavorato molto sulla fase difensiva, ho fiducia in tutti, ma sappiamo di dover dare di più e lunedì abbiamo un’occasione per dimostrarlo sul campo”.