
Con un pressing portato altissimo ha strappato palla in piena area avversaria e, da quel recupero, è nato il gol vittoria contro il Lipsia. Domingos Quina ha già dimostrato in amichevole che i compagni possono contare sulla sua abnegazione. “Mi piace correre per la squadra”, conferma nella sua presentazione a TV12. Un ragazzo “davvero felice di essere all’Udinese, sono eccitato per questa nuova sfida. È una grande opportunità” e che è rimasto “molto sorpreso dalle strutture del club, sono meglio di quanto pensassi. Anche lo stadio è bellissimo, voglio vederlo pieno di tifosi”.
All’alba della sua terza esperienza in uno dei campionati top europei, il 23enne non ha dubbi nell’affermare che “la Premier è più difficile della Liga. Ogni partita è dura, non solo contro le Big Six: anche i club piccoli vogliono vincere. È molto stimolante”. Sarà per questa sete di successo contro le grandi che la squadra italiana che non vede l’ora di incontrare “è il Milan, già affrontato quando ero più giovane”. Quina ha cominciato a informarsi sull’Udinese “da prima di venire. Ne avevo già sentito parlare, ma ho visto un paio di partite sul finire della scorsa stagione e ne ho parlato con alcuni giocatori del Watford”.
Cresciuto calcisticamente nel Benfica, per il centrocampista quello “è stato il periodo migliore della mia vita. Molti compagni che ho incontrato sono diventati miei amici, abbiamo anche giocato nelle nazionali giovanili insieme. Ho bellissimi ricordi – racconta – È parecchio stimolante crescere in un contesto così competitivo, perché ci sono tanti buoni giocatori e devi migliorarti, sfidando costantemente te stesso”. L’esperienza più importante, però, è stata “la prima volta che sono andato a vivere da solo, a Granada. Ho dovuto lasciare la mia famiglia, ma sono cresciuto e ho imparato a badare a me stesso”.
Guineense di nascita, il classe ’99 ammette di “non ricordare molto della mia infanzia in Guinea-Bissau, solo la sensazione di felicità quando giocavo a calcio in giro”. Figlio di Samuel Quina, difensore della nazionale portoghese e vincitore di tre campionati col Benfica, Domingos è nato nell’anno del suo ritiro e racconta di “non somigliargli nello stile di gioco. Mi ha dato dei consigli, ma ha lasciato che imparassi dai miei errori”. Anche lui però ha scelto di rappresentare la Selecao lusitana, vincendo l’Europeo under 17 nel 2016 e quello under 19 due stagioni dopo. “Ogni volta che ho giocato in nazionale è stato una gioia – dice con emozione – Siamo cresciuti insieme ed eravamo un’ottima squadra, noi del 1999 siamo stati abbastanza fortunati da vincere più di un Europeo. Molti miei compagni sono giocatori affermati: Diogo Dalot ad esempio è nel Manchester United, Jota era al Celtic, ovviamente Rafael Leao, così come Gedson Fernandes”.
Un pezzetto di Portogallo in terra friulana è rappresentato da Beto, con cui Quina si era confrontato prima dell’inizio della preparazione. “Mi aveva detto che la preseason sarebbe stata difficile – svela ridacchiando il neo bianconero – Non l’avevo preso sul serio, credevo scherzasse! Lavoravo duro al Watford, ma qui è un’altra cosa. Beto è un ragazzo gentile, mi aiuta molto e mi spiega le cose, perché ancora non capisco l’italiano. Vuole sempre migliorarsi, segnare più di quanto abbia fatto lo scorso anno e soprattutto corre tanto, che è una buona cosa per un centrocampista come me, perché sai che puoi passargli la palla e trovarlo pronto”.
Comunque è l’atteggiamento della squadra in generale ad averlo sorpreso: “Sono tutti umili, pronti ad aiutarsi a vicenda e molto uniti. Vogliamo arrivare più in alto possibile. Il mio obiettivo personale è stare bene fisicamente, perché ho avuto qualche problema negli ultimi due anni. Voglio stare bene e giocare tante partite”. Partite che potrebbe giocare nella sua posizione preferita, “da numero 8, perché mi piace avere la palla e, se ne ho la possibilità, tirare con entrambi i piedi”. Non a caso il suo idolo d’infanzia è “Steven Gerrard. Mi piacciono molto anche Luka Modric e Andres Iniesta”.
Sul tecnico Andrea Sottil, Quina dice che “sembra molto calmo a volte, ma quando non fai le cose nel modo in cui vuole lui si arrabbia un po’. Ma fa bene, aiuta tanto i giovani”. Giovani come Lazar Samardzic, che hanno impressionato il portoghese: “Ha parecchia qualità per la sua età ed è sempre rilassato”. Il più divertente invece “è Isaac Success”.
Udine ha rapito il cuore del centrocampista: “È tranquilla, ma anche una città allegra. L’ho visitata un po’ con mio fratello e ci è piaciuta. E poi amo il cibo italiano, qui si mangia come si deve! La cucina portoghese è buona, ma quella italiana è meglio”. Nel tempo libero gli piace “guardare le serie tv, le mie preferite sono ‘Power’ e ‘Game of Thrones’. Gioco anche ai videogiochi, ma non mi piace Fifa, preferisco Call of Duty. E poi ho ricominciato a leggere”. In chiusura arriva il messaggio ai tifosi bianconeri: “Vi ringrazio per il benvenuto, non vedo l’ora di incontrarvi tutti allo stadio”.