16 luglio 2020
16 luglio 2020

Udinese-Lazio in pillole

Il match report della sfida casalinga di ieri contro la Lazio

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Nella partita casalinga di ieri l’Udinese ha conquistato, con merito, un prezioso  nell’insidioso incrocio con la Lazio di Simone Inzaghi. Lo ha fatto esprimendo un bel calcio, audace e per lunghi tratti volitivo, che probabilmente non è stato corrisposto da un’equa dose di fortuna. Sin dalle prime battute gli uomini di Gotti hanno imbastito una manovra coinvolgente, rapida e basata su uno o due tocchi al massimo: un ottimo segnale, al quale è corrisposta anche una meticolosa attenzione difensiva. Un aspetto non da poco, considerando le 29 reti stagionali di Ciro Immobile in 31 partite e l’ottima attitudine in zona gol dei biancocelesti, che occupano il terzo gradino del podio come miglior attacco dell’attuale Serie A (68 come l’Inter, dietro a Juventus e Atalanta). La squadra di Inzaghi dopo un avvio faticoso ha cominciato a conquistare terreno e a macinare gioco, ma l’undici mandato in campo da Gotti – con 4 cambi rispetto alla partita contro la Sampdoria – ha tenuto ampiamente testa ai laziali. Non a caso, nel primo tempo, pur avendo il possesso palla a sfavore (42%–58%), i bianconeri si sono resi pericolosi dalle parti di Strakosha costruendo 2 potenziali occasioni da gol e hanno mostrato grande precisione nella tessitura della manovra corale (85%–87%). Il primo quarto d’ora della seconda frazione di gioco, al contrario, è stato praticamente a senso unico: solamente uno strepitoso Strakosha, autore di 3 parate decisive su 6 totali, ha impedito all’Udinese di portarsi in vantaggio. La Lazio, d’altro canto, pur continuando ad avere in mano il pallino del gioco (43%–57%), non è riuscita nell’intento di trovare uno spiraglio nella retroguardia bianconera. L’Udinese ha trovato più volte la porta (7–3 tiri on target) rispetto ai propri avversari, e inoltre ha costruito lo stesso numero di occasioni da gol (5–5). La sortita di De Paul a tempo quasi scaduto lascia un po’ di rammarico, per quella che sarebbe declinata in una fragorosa esplosione di gioia, all’ultimo respiro, per certi versi anche meritata, ma ciononostante il valore della prestazione collettiva è indubbio e restituisce un messaggio ampiamente positivo: a piccoli passi, uno dopo l’altro, si può comunque arrivare al traguardo.
Un 0–0  che mancava da tempo
Quello di ieri sera è stato il ventesimo pareggio in 82 scontri diretti in Serie A tra Udinese e Lazio, con il bilancio complessivo delle sfide tra le due squadre che viene completato da 24 successi bianconeri e 38 biancocelesti. Invece l’ultimo 0–0 risale al girone di ritorno della stagione 2015/16, sempre tra le mura amiche della Dacia Arena: sulla panchina bianconera sedeva Stefano Colantuono, mentre alla guida dei laziali c’era Stefano Pioli. 
De Paul, leadership totalizzante
Una grande prestazione, di qualità e sacrificio, l’ha sfoderata ancora una volta Rodrigo De Paul: il dieci argentino è il giocatore bianconero che ha completato più tiri in porta (6, 2 on target) e che ha costruito anche il maggior numero di reali occasioni da gol (3). Oltre alla solita qualità nella gestione del pallone (90% di precisione nei passaggi), Rodrigo ha tentato di prendere per mano la squadra nei momenti più complicati della partita, tanto in fase d’impostazione (5.7% di possesso palla e 1 key pass) quanto nella fase difensiva, con il 100% di contrasti vinti e 2 intercetti. 
De Maio, attento e dominante
Il difensore francese, pur ritrovandosi a battagliare con due clienti decisamente ostici, ha sfoderato una prestazione importante: oltre ad aver completato positivamente il 97% dei suoi passaggi (33 su 34), di fatto, De Maio ha spadroneggiato sia nel gioco aereo (5 duelli vinti, su 7) e nei contrasti, con il 100% di successo (3 su 3). Ad impreziosire ulteriormente la sua prestazione ci sono 6 spazzate, 3 intercetti e 20 recuperi difensivi, statistica nella quale è stato field leader assoluto della gara (6 in più di Becão e 11 in più di Sergej Milinković-Savić.​