06 febbraio 2019
06 febbraio 2019

Verso Torino

Un avversario solido in difesa e potente in attacco

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Pungenti e concreti, così ci dovremo presentare domenica allo stadio Olimpico Grande Torino. I nostri prossimi avversari, infatti, vantano una delle migliori difese della Serie A, che ha quasi sempre ben figurato davanti al pubblico amico. Per fermare il Torino, quindi, oltre a mantenere alta l'attenzione nel reparto arretrato come avvenuto già domenica contro la Fiorentina, dovremo provare a sfruttare i (pochi) punti deboli dei nostri avversari, ai quali mancheranno due giocatori-chiave.
 
STAGIONE – Il Toro ha costruito il suo bottino principalmente tra le mura amiche. Sono cinque, infatti, le vittorie messe a segno in casa (con Spal, Frosinone, Genoa, Empoli e Inter), a fronte delle due affermazioni esterne contro Chievo e Sampdoria. Ma il dato che cattura l'attenzione è quello relativo ai pareggi: ben dieci, di cui nove in trasferta (l'ultimo proprio contro la Spal nel precedente turno di campionato), a testimonianza del carattere mai arrendevole del team piemontese. L'unico segno “x” all'Olimpico Grande Torino, invece, si è registrato lo scorso 27 ottobre contro i viola, con i quali i granata attualmente condividono il nono posto della classifica a quota 31 punti.
 
CHIAVE TATTICA – Fatta eccezione per qualche “esperimento”, il modulo maggiormente impiegato da mister Walter Mazzarri è speculare al nostro: 3-5-2, con un reparto difensivo ben collaudato, formato da Izzo, N'Koulou e Djidji. Con 22 reti subite il Toro vanta la quinta difesa della Serie A, alle spalle di Juventus (15), Inter (16), Napoli (18) e Milan (21). Ma domenica il tecnico livornese sarà costretto a rinunciare alla colonna portante della retroguardia granata: Nicolas N'Koulou, espulso nel corso del match contro la Spal e squalificato per un turno. Il sostituto naturale del camerunese, che rappresenta un punto di riferimento importante per l'undici di Mazzarri (non a caso è il giocatore con il più alto minutaggio), sarebbe Koffi Djidji, alle prese però da un paio di settimane con una distorsione al ginocchio. A questi si aggiunge, poi, l'esperienza di Emiliano Moretti. In base agli interpreti schierati cambia anche l'impostazione del gioco. In fase di possesso palla, la costruzione avviene spesso con rinvii dal fondo diretti ad Andrea Belotti, il principale finalizzatore del Torino. Nel caso in cui, invece, non ci sia pressione da parte degli avversari, è uno dei due centrali difensivi a dare il via alla manovra. Gli esterni, poi, giocano molto larghi per garantire la massima ampiezza, arrivando spesso al cross dal fondo. Proprio sulle fasce, quindi, domenica potrebbero prendere vita interessanti duelli e noi dovremo farci trovare pronti. In fase di non possesso, invece, il 3-5-2 si trasforma in un 5-3-2 con gli esterni che si abbassano sulla linea difensiva, garantendo un'ottima copertura degli spazi, soprattutto nella zona centrale del campo.
 
TOP PLAYER – Seppur in attacco i numeri siano meno “generosi” (rispetto a quelli della difesa) - sono complessivamente 27 le reti siglate in 22 giornate -, non possiamo sottovalutare il positivo rendimento di Belotti, già a segno in 6 incontri in questa stagione contro Inter, Napoli, Sampdoria (doppietta), Genoa, Sassuolo e Lazio. Bravo nello sfruttare il fisico possente e implacabile in area di rigore, il numero 9 granata è abile anche nel gioco di sponda che permette di sfruttare gli inserimenti delle mezzali o degli esterni. Spesso i difensori sono costretti a commettere fallo per fermarlo, come confermano le statistiche. Il Gallo risulta il secondo giocatore finora con il maggior numero di interventi irregolari subiti (61), dietro al neroverde Domenico Berardi (67). Solitamente ad affiancare Belotti in attacco è Simone Zaza, che domenica però dovrà scontare il turno di squalifica. Al suo posto agirà probabilmente Iaqo Falque, specialista nell'uno contro uno. A Nuytinck & co., dunque, il compito di annullare le giocate dello spagnolo, in gol quest'anno contro Bologna, Sampdoria ed Empoli.