Nella serata che precede la partita di Coppa Italia contro la Juventus, l'ospite di Udinese Tonight è stato Alessandro Nunziante. Con il giovane portiere bianconero si è parlato delle ambizioni della squadra, della sua carriera ancora agli esordi, del suo ambientamento a Udine e della crescita dei talenti in Italia.
Come prima cosa, Nunziante afferma di trovarsi molto bene in bianconero: "Qua all'Udinese si sta benissimo, abbiamo un bel gruppo di portieri, siamo tutti uniti, fa piacere. Ci sono strutture che non mi aspettavo, c'è veramente tutto. Io vengo da una squadra di Serie C, ma anche sentendo i miei compagni di Nazionale quello che c'è a Udine c'è da poche altre parti".
La squadra è reduce dalla vittoria di Parma, ma il portiere bianconero non vuole guardare la classifica o la media punti: "Non facciamo riflessioni di questo tipo, ci concentriamo sempre e solo sulla partita successiva e spingiamo al massimo per fare i tre punti. La classifica la guarderemo alla fine". Non è certo mancanza di ambizione, però: "Cerchiamo sempre di guardare davanti a noi, mai dietro, è una cosa che fa bene. Si può sempre migliorare sotto tutti i punti di vista, per diventare ancora più forti e toglierci tante soddisfazioni".
Nunziante è arrivato a Udine in estate dal Benevento, dove lo scorso anno era stato il portiere titolare più giovane del calcio professionistico italiano: "L'anno prima giocavo in Primavera, non mi aspettavo subito questo salto. La squadra era stata eliminata in semifinale playoff e la società ha deciso di puntare sui giovani. Siamo saliti in parecchi dalla Primavera, ci hanno dato fiducia e abbiamo provato a ripagarla". L'esordio subito, alla prima di campionato: "Emozioni uniche. L'esordio l'ho fatto in casa contro la Cavese, poi siamo andati a Catania. C'erano 20.000 persone allo stadio, mi sembrava di essere in un sogno". Di partita in partita, Alessandro attira sempre più l'attenzione, ma questo non lo destabilizza: "Non ho mai sentito la pressione. Mi divertivo in campo, facevo quello che mi piaceva. Sentivo da fuori qualche voce di mercato, ma non mi interessava. Davo il massimo per me stesso e per la squadra".
Alessandro Nunziante sa di poter crescere tanto a Udine: "Ho tanto da migliorare, ma qua ci sono preparatori top che ci fanno lavorare tanto. Da loro posso solo imparare per sistemare i miei difetti. Non è un caso che tanti portieri importanti siano usciti dall'Udinese. Qui si lavora bene e saperlo mi ha dato l'impulso per scegliere di venire qui". Nella sua scelta ha avuto un ruolo anche Alex Brunner, che di recente è tornato a far parte dello staff bianconero e ha subito messo in guardia Nunziante: "Ero in Nazionale, Brunner mi ha chiamato e mi ha detto "Preparati, che lavoreremo tanto". Sono tornato a Udine e mi ha subito messo sotto". Ad aiutarlo nel suo percorso c'è anche il compagno di reparto Daniele Padelli: "Potrebbe essere mio padre (ride, ndr) e un po' è come lo fosse. Mi dà tanti consigli, è una persona splendida, ma non sono certo io a dovervi dire queste cose".
L'esordio per Nunziante deve ancora arrivare, ma lui è sereno: "Io sono qui per lavorare, se ci sarà l'occasione per esordire sarò felicissimo, ma non ho fretta, sono ancora giovane". Per accumulare minuti c'è un'altra maglia, quella azzurra dell'Under 19: "Ho la Nazionale che mi fa giocare e per me è fondamentale perché mi dà quella spinta in più. A Udine è un anno di formazione per me, ma giocare è necessario e la Nazionale mi dà l'opportunità di farlo".
Alessandro è quindi uno dei talenti in rampa di lancio del calcio italiano e gli viene chiesta la sua sullo sviluppo dei giovani in Italia: "In altre nazioni i giovani sono la base di ogni squadra. Tra noi e la Spagna o la Germania c'è un abisso, ma non perché ci manchino i giocatori validi. Ci vuole più fiducia, ci sono giovani che potrebbero giocare in Serie A ma non lo fanno".
Il percorso da portiere di Nunziante è iniziato quando era solo un bambino: "A sei o sette anni ho iniziato a giocare a calcio nella Juventus San Michele, una squadra di Foggia. Come tutti i bambini mi piaceva di più fare gol, quindi giocavo più avanti, poi mi hanno provato a far fare il difensore e non mi piaceva. Allora ho detto al mister: "Voglio provare a fare il portiere", ho portato i guantoni in allenamento e da lì non sono più uscito dalla porta. Fin dall'inizio il ruolo mi è piaciuto, sto in porta pure d'estate quando gioco con mio padre e mio fratello al mare". Dopo Foggia, c'è stata Benevento e ora Udine, dall'altra parte d'Italia: "Udine mi piace, è una città tranquilla, c'è tanta differenza con il Sud per il clima e per lo stile di vita. Qua posso concentrarmi al meglio, tanto esco poco perché fa freddo (ride, ndr). I friulani mi hanno accolto bene, sono persone tranquille e socievoli. Ho già assaggiato anche qualcosa di cucina tipica, soprattutto frico e polenta. I miei quando possono vengono a trovarmi, quando ero a Benevento era più facile e li vedevo più spesso, ora magari possono mancarmi di più. È il primo anno che vivo completamente da solo, a Benevento ero con altri compagni di squadra, mi ha aiutato a diventare autonomo".
Per chiudere, domande secche sull'idolo di Nunziante: "Donnarumma, ho il suo poster in camera", sul compagno che più lo ha impressionato: "Atta è veramente fortissimo, è un giocatore che può arrivare ad altissimi livelli" e una promessa per la sfida contro la Juventus: "Si vince".
Come prima cosa, Nunziante afferma di trovarsi molto bene in bianconero: "Qua all'Udinese si sta benissimo, abbiamo un bel gruppo di portieri, siamo tutti uniti, fa piacere. Ci sono strutture che non mi aspettavo, c'è veramente tutto. Io vengo da una squadra di Serie C, ma anche sentendo i miei compagni di Nazionale quello che c'è a Udine c'è da poche altre parti".
La squadra è reduce dalla vittoria di Parma, ma il portiere bianconero non vuole guardare la classifica o la media punti: "Non facciamo riflessioni di questo tipo, ci concentriamo sempre e solo sulla partita successiva e spingiamo al massimo per fare i tre punti. La classifica la guarderemo alla fine". Non è certo mancanza di ambizione, però: "Cerchiamo sempre di guardare davanti a noi, mai dietro, è una cosa che fa bene. Si può sempre migliorare sotto tutti i punti di vista, per diventare ancora più forti e toglierci tante soddisfazioni".
Nunziante è arrivato a Udine in estate dal Benevento, dove lo scorso anno era stato il portiere titolare più giovane del calcio professionistico italiano: "L'anno prima giocavo in Primavera, non mi aspettavo subito questo salto. La squadra era stata eliminata in semifinale playoff e la società ha deciso di puntare sui giovani. Siamo saliti in parecchi dalla Primavera, ci hanno dato fiducia e abbiamo provato a ripagarla". L'esordio subito, alla prima di campionato: "Emozioni uniche. L'esordio l'ho fatto in casa contro la Cavese, poi siamo andati a Catania. C'erano 20.000 persone allo stadio, mi sembrava di essere in un sogno". Di partita in partita, Alessandro attira sempre più l'attenzione, ma questo non lo destabilizza: "Non ho mai sentito la pressione. Mi divertivo in campo, facevo quello che mi piaceva. Sentivo da fuori qualche voce di mercato, ma non mi interessava. Davo il massimo per me stesso e per la squadra".
Alessandro Nunziante sa di poter crescere tanto a Udine: "Ho tanto da migliorare, ma qua ci sono preparatori top che ci fanno lavorare tanto. Da loro posso solo imparare per sistemare i miei difetti. Non è un caso che tanti portieri importanti siano usciti dall'Udinese. Qui si lavora bene e saperlo mi ha dato l'impulso per scegliere di venire qui". Nella sua scelta ha avuto un ruolo anche Alex Brunner, che di recente è tornato a far parte dello staff bianconero e ha subito messo in guardia Nunziante: "Ero in Nazionale, Brunner mi ha chiamato e mi ha detto "Preparati, che lavoreremo tanto". Sono tornato a Udine e mi ha subito messo sotto". Ad aiutarlo nel suo percorso c'è anche il compagno di reparto Daniele Padelli: "Potrebbe essere mio padre (ride, ndr) e un po' è come lo fosse. Mi dà tanti consigli, è una persona splendida, ma non sono certo io a dovervi dire queste cose".
L'esordio per Nunziante deve ancora arrivare, ma lui è sereno: "Io sono qui per lavorare, se ci sarà l'occasione per esordire sarò felicissimo, ma non ho fretta, sono ancora giovane". Per accumulare minuti c'è un'altra maglia, quella azzurra dell'Under 19: "Ho la Nazionale che mi fa giocare e per me è fondamentale perché mi dà quella spinta in più. A Udine è un anno di formazione per me, ma giocare è necessario e la Nazionale mi dà l'opportunità di farlo".
Alessandro è quindi uno dei talenti in rampa di lancio del calcio italiano e gli viene chiesta la sua sullo sviluppo dei giovani in Italia: "In altre nazioni i giovani sono la base di ogni squadra. Tra noi e la Spagna o la Germania c'è un abisso, ma non perché ci manchino i giocatori validi. Ci vuole più fiducia, ci sono giovani che potrebbero giocare in Serie A ma non lo fanno".
Il percorso da portiere di Nunziante è iniziato quando era solo un bambino: "A sei o sette anni ho iniziato a giocare a calcio nella Juventus San Michele, una squadra di Foggia. Come tutti i bambini mi piaceva di più fare gol, quindi giocavo più avanti, poi mi hanno provato a far fare il difensore e non mi piaceva. Allora ho detto al mister: "Voglio provare a fare il portiere", ho portato i guantoni in allenamento e da lì non sono più uscito dalla porta. Fin dall'inizio il ruolo mi è piaciuto, sto in porta pure d'estate quando gioco con mio padre e mio fratello al mare". Dopo Foggia, c'è stata Benevento e ora Udine, dall'altra parte d'Italia: "Udine mi piace, è una città tranquilla, c'è tanta differenza con il Sud per il clima e per lo stile di vita. Qua posso concentrarmi al meglio, tanto esco poco perché fa freddo (ride, ndr). I friulani mi hanno accolto bene, sono persone tranquille e socievoli. Ho già assaggiato anche qualcosa di cucina tipica, soprattutto frico e polenta. I miei quando possono vengono a trovarmi, quando ero a Benevento era più facile e li vedevo più spesso, ora magari possono mancarmi di più. È il primo anno che vivo completamente da solo, a Benevento ero con altri compagni di squadra, mi ha aiutato a diventare autonomo".
Per chiudere, domande secche sull'idolo di Nunziante: "Donnarumma, ho il suo poster in camera", sul compagno che più lo ha impressionato: "Atta è veramente fortissimo, è un giocatore che può arrivare ad altissimi livelli" e una promessa per la sfida contro la Juventus: "Si vince".

